Più di 30 esperti per studiare le acque che sgorgano dal Canin

Il progetto “TracerKanin” nasce in collaborazione tra Italia e Slovenia.

Il Centro ricerche carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia partecipa al tracciamento delle acque del massiccio Canin. L’attività rientra all’interno del progetto “TraceKanin”, un test quantitativo e semiquantitativo con il quale si cercano di ottenere maggior informazioni sull’idrologia dell’area nord-occidentale del massiccio, uno dei più vasti carsi d’alta quota europei. Il programma è di medio-lungo termine e, coprendo un’area molto vasta, ha richiesto una collaborazione tra associazioni regionali e oltreconfine.

Per la realizzazione del progetto è nata anche una partnership fra più enti italiani e sloveni del settore. Sono stati infatti coinvolti la Commissione Grotte “E. Boegan” SAG-CAI di Trieste, il Karst Research Institute, ZRC SAZU di Postojna, Slovenia, la Società Adriatica di Speleologia di Trieste ed il Društvo za raziskovanje jam Ljubljana. Tutto sotto il coordinamento del “Laboratorio speleologico e di tecniche fluorimetriche” di Farra d’Isonzo.

Le operazioni.

Il team di lavoro comprende in circa 30 esperti, italiani e sloveni, speleologi, affiancati da altre 8 figure tra ricercatori, studiosi e tecnici esperti, come geologi, chimici e fisici. La squadra ha già effettuato diversi sopralluoghi mirati, prove e calibrazioni sul luogo.

Per la prima fase, sono stati allestiti 25 punti di controllo e monitoraggio di tutte quelle che sono le principali sorgenti e corsi d’acqua che si trovano nelle vicinanze del massiccio, sia in Italia che in Slovenia. Poi, un team ha iniettato tre traccianti, raggiungendo anche 800 metri di profondità. Il muti-tacer test ha una durata di circa 50 giorni, per questo motivo il periodo di esperimenti sono da considerarsi a medio-lungo termine. Per quanto riguarda i campionamenti d’acqua prelevati stanno intervenendo tre squadre che coprono le tre valli principali, Resia, Raccolana e Soča/Isonzo. In totale sono in programma 12 campionamenti.

In laboratorio, infine, l’acqua viene analizzata e messa in correlazione agli eventi meteorici e idrologici, oltre che a numerosi altri dati fisico-chimici. Particolare attenzione è data alle cellule temporalesche sia in Italia che in Slovenia, in modo da avere informazioni più precise. I risultati saranno poi pubblicati su riviste e giornali di settore, oltre che presentati ad eventi di rilevanza nazionale ed internazionale.