Unificato il processo sulla tragedia che ha visto morire tre ragazzi travolti dal Natisone.
Il Tribunale di Udine ha deciso: ci sarà un unico processo per la tragedia del Natisone, che un anno e mezzo fa è costata la vita a tre ragazzi, Bianca Dorso, Cristian Molnar e Patrizia Cormos. Il giudice Daniele Feleschini Bernaba, presidente della sezione penale, durante l’udienza tenutasi questa mattina ha infatti annunciato che i due procedimenti, uno a carico di un infermiere Sores e uno a carico di tre vigili del fuoco, saranno unificati, accogliendo la richiesta avanzata il 17 novembre.
“Sussiste una connessione tra i procedimenti – ha spiegato il giudice, come riportato dal Messaggero Veneto – e la trattazione separata comporterebbe un aumento dei tempi processuali”. Sarà lo stesso giudice Faleschini a seguire l’intero iter processuale. In aula, stamattina, oltre a magistrati e avvocati, c’erano anche diversi vigili del fuoco in borghese, a manifestare solidarietà ai colleghi.
Le famiglie delle vittime si costituiscono parte civile (richiesta accolta nell’udienza del 17 novembre) e il loro legale ha chiesto l’autorizzazione a citare in giudizio come responsabili civili l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute (ARCS) per l’infermiere della Sores, e il Ministero dell’Interno per i tre vigili del fuoco.
Il giudice Faleschini si è riservato la decisione, rinviando l’udienza al 18 dicembre, data in cui si aprirà la fase dibattimentale che si preannuncia complessa: sono previste una sessantina di testimonianze, tra cui quella dell’assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi.




