L’inchiesta Unabomber.
Si è svolto questa mattina, attorno alle 10, davanti al Gip di Trieste Flavia Mangiante, l’incidente probatorio nell’ambito della nuova inchiesta su Unabomber, al centro dell’udienza la superperizia genetica di oltre 300 pagine, corredata da 10 mila allegati, frutto di due anni di lavoro dei consulenti Giampietro Lago ed Elena Pili.
Le analisi sui reperti hanno permesso di individuare cinque profili genetici distinti, potenzialmente utilizzabili in eventuali future indagini. Tuttavia, nessuno di essi risulta riconducibile agli indagati, agli investigatori o ai cittadini che negli anni hanno avuto contatti con i materiali esplosivi collegati al caso né con le banche dati.
L’udienza, resa complessa dall’elevato numero di documenti e consulenze tecniche, ha visto la partecipazione dei legali degli indagati, delle parti civili e dei consulenti incaricati. Ora gli atti sono tornati alla Procura di Trieste che dovrà decidere come procedere e se chiedere l’archiviazione.
“Nessuno degli indagati può essere oggetto di approfondimenti ulteriori perché è esclusa una qualsiasi loro compatibilità con le indagini. È emerso, con assoluta certezza, che vi è stata una contaminazione dei reperti, da parte di due soggetti. Io voglio sapere i nomi di questi due soggetti”, ha spiegato Maurizio Paniz, avvocato difensore di Elvo Zornitta, all’Ansa.
Si tratterebbe di peli rinvenuti sui reperti, materiale organico appartenente a due agenti delle forze dell’ordine, e non a Unabomber, che avrebbero quindi contaminato inavvertitamente i reperti stessi. Il Gip ha accolto la richiesta degli avvocati difensori di desecretare i loro nomi.
Zornitta definitivamente scagionato.
E sempre all’Ansa, l’ingegnere Elvo Zornitta, l’unico sospettato per il caso Unabomber e prosciolto nel 2009 dopo un lungo calvario giudiziario, ha affidato la sua richiesta: “Ora dimenticatemi – ha detto -. Non ne posso più di questa vicenda, la mia vita è stata rovinata per sempre, con il marchio di Unabomber stampato in faccia. E’ stato un incubo lungo oltre 20 anni. Ma ora basta: almeno la vecchiaia, visto che ho 68 anni, permettetemi di trascorrerla in pace, con la mia famiglia, guardando negli occhi, senza paura di essere giudicato, le persone che incontro”.