In default con 100 euro di rosso sul conto, allarme in Friuli per le nuove norme

L’allarme lanciato dall’Anap di Udine.

Le nuove regole europee in materia di default mandano in subbuglio i pensionati di Confartigianato che nell’inasprimento delle norme relative allo sconfinamento in rosso del conto corrente leggono l’ennesima bastonata a danno della loro categoria e non solo.

Dal primo gennaio le nuove regole europee hanno introdotto infatti una nuova definizione di default che vale tanto per i singoli cittadini, pensionati compresi, quanto per le imprese. La classificazione scatta in caso di arretrati di pagamento superiori a 100 euro per i privati, e per le aziende con esposizioni fino al milione di euro, e a 500 euro per le imprese, che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni verso la banca, per oltre 90 giorni consecutivi.

“Prendiamo il caso di un qualunque pensionato artigiano che nella maggior parte dei casi si ritrova a fare i salti mortali per far fronte alle spese di ogni giorno e non di rado finisce con il conto in rosso in attesa che venga accreditata la pensione, ebbene – tuona il presidente di Anap Udine, Pierino Chiandussi – ora gli sarà chiesto l’ennesimo salto mortale per evitare di finire in rosso sul conto perché viceversa correrà il rischio di veder compromessa la possibilità di accedere a nuovi fidi nel futuro. E Dio solo sa quanto bisogno c’è ancora, soprattutto oggi, dell’aiuto finanziario degli anziani che sono diventati vere e proprie stampelle finanziarie per i figli”.

Fino al 31 dicembre scorso le banche avevano limiti molti più elastici, mentre oggi le regole diventano più stringenti e l’effetto è quello di moltiplicare per due la platea dei soggetti a rischio default. Prima le banche li stimavano intorno al 5% della clientela, oggi la percentuale sale al 10%. I pensionati non ci stanno. In Fvg gli artigiani in pensione sono 33mila di cui 17mila a Udine (10mila quelli iscritti all’Anap, ci cui 7 in provincia di Udine) e percepiscono un assegno medio mensile di 780 euro.

“Arrivare a fine mese è già un’impresa – prosegue Chiandussi – e ora ci si viene a dire anche che ci dobbiamo preoccupare per 90 giorni finiamo in rosso sul conto per 100 euro. Dopo una vita di lavoro e di regolare contribuzione allo Stato. L’impressione – continua – è che l’Europa sia lontanissima dai problemi reali della gente e in questo giro di vite abbia incastrato anche le banche, le quali hanno tutto l’interesse a fare credito. Alla politica, regionale e nazionale – conclude il leader dei pensionati di Confartigianato – chiediamo di fare pressing affinché il regolamento europeo venga rivisto, allentando la morsa lì dove, ed è il caso dei pensionati, rischi di default non ce ne sono”.