Un’altra azienda del Friuli chiede la cassa integrazione per 590 dipendenti

Cassa integrazione per 6 settimane al gruppo Fantoni.

Costi dell’energia alle stelle e carenze di materie prime. Sono queste le cause che hanno spinto il gruppo Fantoni a chiedere la cassa integrazione per 6 settimane per gli stabilimenti di Osoppo e di Attimis.

“Le criticità adesso riguardano la forte crescita dei costi, in particolare quelli energetici che pregiudica la marginalità, e la carenza di materie prime. C’è però il timore che il protrarsi di queste criticità, in assenza di soluzioni individuate a livello europeo e nazionale per spezzare la spirale di crescita dei costi di energia e gas, possa finire per avere effetti anche sugli ordini”. È quanto dichiara Carlo Cimenti, segretario generale della Fillea-Cgil Udine, al termine dell’incontro tra i vertici del gruppo Fantoni, i rappresentanti dei sindacati di categoria e le Rsu.

Incontro nel quale le parti hanno sottoscritto l’intesa sul ricorso alla cassa integrazione, che a partire da settembre, e per sei settimane, potrà interessare tutti i 590 dipendenti degli stabilimenti di Osoppo e di Attimis (Patt). Secondo quanto emerso dall’incontro, fa sapere ancora Cimenti, la previsione iniziale è di un ricorso contenuto alla cassa. “Ma il livello di allarme è alto, sia per l’impatto della situazione contingente sia nella prospettiva di un peggioramento degli scenari, specie se l’impatto della crisi dovesse iniziare a farsi sentire anche sulla domanda”.