I ristoranti del Friuli diventeranno plastic free, al via il contributo

Ristoranti plastic free in Friuli, contributi al via.

I ristoranti del Friuli diventeranno plastic free, al via il contributo: cambiano solo alcuni dettagli del provvedimento. In particolare vengono introdotte indicazioni specifiche per la presentazione delle domande di contributo e un ampliamento dei termini, da 60 a 90 giorni, per la conclusione del procedimento. La IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (FI) ha espresso parere favorevole, all’unanimità, alla delibera di giunta volta a modificare il regolamento per la concessione di risorse a sostegno della riduzione dei rifiuti in plastica monouso, a favore delle micro-imprese operanti nel settore della ristorazione.

Le variazioni sono legate alla legge regionale 24/2019 che autorizza l’amministrazione a concedere tali contributi attraverso le Camere di commercio competenti per territorio. A un regolamento va il compito di definire le iniziative finanziabili, il limite massimo concedibile, le spese ammissibili e i criteri, nonché le modalità di assegnazione, erogazione e rendicontazione della spesa.

Presentate dall’assessore regionale a Difesa dell’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, le innovazioni hanno ottenuto il via libera dei consiglieri dopo una richiesta di dettaglio da parte del pentastellato Cristian Sergo, per capire “se i motivi del passaggio da 60 giorni (in origine individuati per rendere l’iter più semplice e veloce) a 90 (termine per la concessione del sostegno) derivano dalla lentezza stimata del procedimento, anche per carenza di personale, oppure perché la norma non è così semplice da consentire la conclusione delle procedure in due mesi”.

Per garantire una maggiore flessibilità nella determinazione del termine di presentazione, viene previsto che la domanda di contributo debba essere presentata a mezzo posta elettronica certificata, intestata alla Cciaa nella cui circoscrizione l’impresa richiedente ha la sede operativa.

Termine di 90 giorni.

È stato inoltre spiegato che, per garantire una maggiore sostenibilità dei termini procedimentali, la fine del procedimento slitta a 90 giorni perché, trattandosi di una nuova platea di beneficiari legati alla micro ristorazione, l’obiettivo è anche quello di utilizzare il mese in più per evitare di respingere le domande eventualmente carenti.

Il termine di attestazione delle richieste viene infine fissato con decreto del direttore di servizio, introducendo un metodo più flessibile nell’ambito dell’atto amministrativo, anche al fine di evitare disagi e imprevisti come quelli legati alle recenti complicazioni provocate prima dalla pandemia sanitaria e poi dall’emergenza energetica.