Caro vita, il Fvg è la seconda regione più colpita: ecco quanto pesa la “stangata”

Il peso dell’inflazione in Friuli Venezia Giulia.

Nel mese di maggio 2025, il Friuli Venezia Giulia si posiziona al secondo posto tra le regioni italiane più colpite dai rincari, con un’inflazione media dell’1,7% su base annua. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, l’aumento dei prezzi si traduce in 466 euro di spesa aggiuntiva annua per una famiglia tipo.

Peggio di noi, solo il Trentino Alto Adige con un aumento dell’1,9% sul costo della vita e una “stangata” di 587 euro in più all’anno per nucleo. I più “fortunati” invece, sono i valdostani, dove l’inflazione si è fermata a 0,9% su base annua (pari a + 249 euro annui).

Le differenze territoriali.

Analizzando i dati nei principali capoluoghi della regione, emergono dinamiche diverse ma accomunate da un trend inflattivo rilevante.

A Trieste, la variazione dei prezzi rispetto ad aprile 2025 è stata pari a +0,1%. Su base annua, l’incremento è dell’1,9% rispetto a maggio 2024. I rincari più marcati riguardano i servizi ricettivi e di ristorazione (+1,3% su base mensile), seguiti da prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,2%). Tra le voci in calo figurano i trasporti (-1,4%), l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,2%) e le comunicazioni (-0,7%). Stabili invece i prezzi dell’istruzione. Su base annua, gli aumenti più significativi si rilevano proprio nell’abitazione e nelle utenze (+4,7%) e nei servizi ricettivi e di ristorazione (+4,7%).

A Udine, i prezzi sono scesi dello 0,2% rispetto al mese precedente, ma su base annua l’inflazione si attesta comunque all’1,6%. In termini congiunturali, i rialzi maggiori sono stati registrati per bevande alcoliche e tabacchi (+0,5%) e ricreazione, spettacoli e cultura (+0,4%). In calo i trasporti (-1,7%) e le spese legate all’abitazione e ai consumi energetici (-1,0%). Stabili i prezzi dei servizi sanitari e dell’istruzione. A livello tendenziale, le principali voci di aumento sono abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,1%) e istruzione (+3,7%).

Anche Pordenone registra un’inflazione annua pari all’1,6%, secondo i dati nazionali, con una spesa aggiuntiva per famiglia stimata in 449 euro. A Gorizia, la variazione annua dell’indice dei prezzi al consumo è del +1,9%, con una spesa in più per famiglia media di 505 euro.

Nel confronto con il resto d’Italia, le città friulane si collocano nella fascia alta della classifica per aumento del costo della vita. In particolare: Trieste è all’11° posto nazionale con 534 euro di rincaro annuo per famiglia, Gorizia con 505 euro è al 14° posto, Udine e Pordenone condividono il 22° posto con 449 euro.

Questi dati, elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori sui numeri Istat, mettono in luce come il Friuli Venezia Giulia – pur non raggiungendo i picchi di inflazione di altre città italiane come Bolzano o Siracusa (rispettivamente +763 e +695 euro annui a famiglia) – rappresenti comunque una delle regioni dove l’aumento dei prezzi sta pesando di più sui bilanci familiari.