“Il mondo della pubblicità negli ultimi cinquant’anni è cambiato completamente. Il web è stato la madre di tutte le rivoluzioni: oggi è possibile farsi conoscere in ogni angolo del pianeta con facilità. Poi sono arrivati i social, che hanno aperto varchi incredibili, e infine l’intelligenza artificiale, l’ultima grande svolta.”
Con queste parole Paolo Molinaro, fondatore di Aipem, l’agenzia pubblicitaria più longeva d’Italia con sede a Udine, ha introdotto la presentazione in anteprima del suo libro L’arte di saperla raccontare – Gaspari Editore, in vendita dal 20 ottobre 2025. L’evento, tenutosi all’Hotel Là di Moret, ha riunito amici e collaboratori presenti e passati che con lui hanno condiviso mezzo secolo di professione, creatività e passione, in un percorso fatto di umanità e continua rinascita.
Nato a Colloredo di Monte Albano e cresciuto a Fagagna, classe 1945, Molinaro è una delle figure più significative della comunicazione italiana. In dialogo con il giornalista Paolo Mosanghini ha ripercorso cinquant’anni di storia della pubblicità friulana: dagli anni Settanta, quando si lavorava con pennarelli, pellicole e intuizioni, fino all’era digitale, raccontando l’evoluzione di un mestiere capace di coniugare creatività, visione e concretezza.
Durante l’incontro, Molinaro ha ricordato con emozione le origini di Aipem: “Ero un operaio e un modesto pianista: nulla lasciava immaginare che la comunicazione sarebbe diventata la mia vita. Ma la pubblicità mi ha stregato, e da lì ho voluto ricominciare.”
Negli anni della rinascita friulana post-terremoto, Aipem fu protagonista di esperienze pionieristiche. Nel 1977, Molinaro fu tra i soci fondatori di Telefriuli, contribuendo alla nascita dell’emittente con la creazione del marchio, dell’immagine coordinata e della raccolta pubblicitaria. In quello stesso periodo, l’agenzia firmò il primo catalogo della Trudi, presentato alla Fiera del Giocattolo di Milano: un progetto che segnò l’inizio di una lunga collaborazione con brand nazionali e internazionali.
“La svolta arrivò nei primi anni Ottanta con Segafredo Caffè, il primo cliente con cui Aipem portò la comunicazione in televisione. Fu l’inizio di una nuova fase, che cambiò il modo di concepire la pubblicità anche nel Nordest”, ha raccontato. “Festeggiare cinquant’anni significa celebrare le persone, i clienti, i collaboratori e le idee che hanno reso possibile questa storia. La comunicazione, quando è fatta bene, è un atto di cultura, di vita e di rispetto. Questo anniversario non è un traguardo, ma un nuovo punto di partenza: quello di un’agenzia che continua a guardare avanti”.
Anche Marco Gaspari, editore del volume, ha voluto sottolineare il valore del progetto: “È stato un piacere lavorare con Paolo: un professionista con un’esperienza decennale e una visione chiara. Il libro è sincero, autentico, e questa sincerità emerge da ogni pagina. La sua capacità di ascoltare e confrontarsi con umiltà è la prova del valore non solo dell’opera, ma anche della persona”.