Autostrade Alto Adriatico investirà nei prossimi anni – come riportato dall’aggiornamento del Piano Finanziario tramesso al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – circa 370 milioni di euro per la demolizione e ricostruzione delle opere d’arte (ponti e cavalcavia) più datate. Si tratta di manufatti che, per l’età (la gran parte risalenti alla costruzione dell’autostrada Trieste-Udine nel 1966) e per i criteri progettuali utilizzati all’epoca, vengono costantemente monitorati dalla Concessionaria autostradale.
Nei mesi scorsi la Società, a seguito di uno studio approfondito, ha individuato le tre opere che hanno la priorità nella ricostruzione. Sono il cavalcavia del nodo di Villesse, posto tra le autostrade A4 (Trieste -Venezia) e A34 (Villesse-Gorizia) e su cui transita gran parte del traffico della direttrice Italia-Slovenia che utilizza il valico internazionale di Gorizia, il cavalcavia dello svincolo di Redipuglia, particolarmente importante perché a servizio dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari e il cavalcavia della strada regionale UD 71 Palmanova-Felettis.
In particolare, quest’ultimo presenta una criticità dovuta al fatto che l’urto di un autoarticolato all’attuale manufatto ha richiesto l’imposizione di un senso unico alternato regolato da un impianto semaforico per consentirvi il transito di veicoli pesanti fino a 44 tonnellate. Autostrade Alto Adriatico, consapevole dei disagi a cui sono costretti in particolare pendolari, residenti e imprese, ha quindi accolto le istanze del territorio e ha deciso di inserire il cavalcavia tra le opere prioritarie soggette a rifacimento. Su tutte e tre le opere verrà avviata la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica del loro rifacimento, propedeutico al progetto esecutivo e alla realizzazione dei lavori.
Il progetto.
L’avvio del progetto di fattibilità tecnico-economica fa seguito al completamento del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali – approvato nel corso dell’ultimo Consiglio di amministrazione della Concessionaria – che è un’attenta fase preliminare di studio affrontata dall’Unità Organizzativa Progettazione della Direzione Tecnica della Società, con il supporto di una importante società americana, nominata prima società di progettazione e trasporti al mondo. Nel corso della fase preliminare di studio sono state approfondite le possibili soluzioni strutturali alternative per il rifacimento dei cavalcavia, con l’obiettivo di contenere al massimo i tempi di chiusura degli attali manufatti e del traffico autostradale sottostante, nonchè i costi di realizzazione.
Ebbene, per quanto per quanto riguarda i due cavalcavia di Villesse e Redipuglia si prevede la realizzazione, in entrambi i casi, di un nuovo impalcato che sarà posizionato in sede, senza quindi la necessità di acquisire nuove aree, più alto dell’attuale (fino a 5 metri e 15 di altezza libera sull’autostrada), poggiante su quattro nuove pile indipendenti dalle sottostrutture esistenti, consentendo la loro rapida sostituzione con un ridottissimo impatto sul traffico autostradale. L’altro indubbio vantaggio è che nel corso della costruzione, l’attuale cavalcavia resterà in funzione per la maggior parte del tempo senza causare quindi disagi ai transiti. Solo una volta completato, l’impalcato e le pile esistente verranno demoliti e il nuovo impalcato verrà posto in opera mediante carrelli modulari sulle nuove quattro pile. Stessa medesima procedura realizzativa – e anche la meno costosa – riguarderà il cavalcavia di Felettis.
“Potenziare la rete autostradale significa assicurare le più alte condizioni di sicurezza – afferma il Presidente di Autostrade Alto Adriatico, Marco Monaco -. Teniamo conto che sono circa 360 le opere, ovvero ponti, viadotti, cavalcavia e sottopassi che insistono sulla nostra rete e quasi la metà di queste ha subito o subirà un rifacimento in quanto inserite nella terza corsia della A4. Si tratta quindi di un patrimonio enorme e dà l’idea della portata di questa infrastruttura che va rifatta e non semplicemente allargata. Grazie alle competenze ingegneristiche sviluppate dalla nostra Direzione Tecnica, siamo ora in grado di affrontare altri progetti che consentiranno di riammodernare questa rete, che è diventata sempre più strategica e il corridoio preferenziale dei traffici Est e Ovest dell’Europa e del nostro Paese, e di venire quindi incontro alle esigenze del territorio e delle aree produttive per un maggiore sviluppo del Nord-Est”.




