Col 1° dicembre aprono le Case di Comunità a Udine, Cividale e Gemona.
Dal 1° dicembre 2025 aprono a Udine, Cividale del Friuli e Gemona le prime Case di comunità, strutture pensate per avvicinare i servizi sanitari ai cittadini. Qui sarà possibile trovare un medico h24, infermieri, assistenti sociali e specialisti pronti a offrire cure primarie, supporto per patologie croniche e servizi amministrativi, tutto in un unico luogo, vicino a casa. L’obiettivo è semplificare l’accesso alle cure, ridurre le attese e garantire assistenza tempestiva per chi ha bisogno.
Come ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, “A fronte di una crescente inappropriatezza della domanda di salute, la capacità di intercettare i flussi può essere garantita anche da queste strutture territoriali, fortemente volute dal Governo e dalle Regioni. È questa la strada giusta da seguire”.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto hanno partecipato i sindaci dei tre Comuni coinvolti: Alberto Felice De Toni per Udine, Roberto Revelant per Gemona e Catia Brinis, assessore alla Sanità per Cividale. Erano presenti anche il direttore generale e il direttore sanitario di Asufc, Denis Caporale e David Turello, e i direttori dei distretti sanitari del Friuli Centrale (Angela Panzera), del Natisone (Anna Paola Agnoletto) e del Gemonese-Canal del Ferro-Valcanale (Gianni Borghi).
Il modello delle Case della comunità
“Chiedere la riapertura degli ospedali cittadini chiusi da tempo è un modo semplificato per rivendicare servizi che oggi non possono più funzionare”, ha dichiarato Riccardi. “I mutamenti della società ci impongono di lavorare sulle cronicità trasformando le strutture e concentrando il trattamento delle diverse casistiche acute e complesse”.
Secondo l’assessore, “Un’eccessiva distribuzione delle competenze utili alla risposta acuta sul territorio mina la qualità dei servizi e la sicurezza dei cittadini. Il modello che promuoviamo prevede di concentrare le attività più complesse e le risposte alle acuzie nelle strutture ospedaliere principali (hub), specializzare i presidi ‘spoke’ per offrire una risposta adeguata e creare una rete territoriale in cui le Case di comunità rappresentano un tassello fondamentale”.
Hub e spoke sul territorio udinese
Oltre alle prime tre aperture, le Case della comunità hub in provincia di Udine saranno presenti a Codroipo, Latisana, Palmanova, San Daniele, Tarcento e Tarvisio. Alle hub si affiancheranno quattro Case periferiche (spoke) a Cervignano, Manzano, Tavagnacco e Zugliano.
Personale e servizi integrati
Nelle Case della comunità opereranno in modo integrato e multiprofessionale medici, infermieri di comunità, riabilitatori, assistenti sociali, psicologi, personale amministrativo e altri operatori sanitari.
L’obiettivo è creare un punto unico di riferimento dove il cittadino potrà ricevere risposte a bisogni sanitari non urgenti, esigenze socio-sanitarie e accedere ai servizi amministrativi.
Un ruolo centrale sarà affidato anche alle associazioni locali, che collaboreranno con gli operatori per promuovere il benessere della comunità e del singolo cittadino.
I servizi offerti dalle Case di Comunità.
Nelle Case della comunità saranno disponibili numerosi servizi per rispondere ai bisogni dei cittadini: sarà possibile ricevere informazioni e indicazioni tramite un punto unico di accesso, usufruire di assistenza domiciliare personalizzata e avere come riferimento un infermiere di comunità.
Le strutture offriranno ambulatori per le cure primarie con la presenza di un medico h24 e di un infermiere per 12 ore al giorno, ambulatori dedicati alle patologie croniche, punti prelievi e servizi specialistici per la cronicità, supportati anche dalla telemedicina. Saranno attivi il Centro unico di prenotazione, l’anagrafe sanitaria e l’ufficio per l’assistenza protesica, garantendo così un accesso integrato e completo ai servizi sanitari e amministrativi.




