Doppio appuntamento con i Tazenda.
Saranno due le date dei Tazenda in Friuli: la prima – con il patrocinio di Folkest e organizzata dal Circolo dei Sardi Alto Friuli Tolmezzo – il 14 giugno alle 20.45 a Tolmezzo insieme con il loro spettacolo nella versione più intima, in trio, A piedi nudi. La seconda, inserita espressamente nel programma di Folkest, la data del 27 giugno a Romans d’Isonzo (piazza G. Candussi alle ore 20,45) che, sotto il titolo emblematico di S’istoria infinida, andrà a ripercorrere nella formula più intima del concerto in semiacustico la magica storia di questa band che ha firmato una delle pagine storiche del folk rock made in Italy.
La data di Romans d’Isonzo, peraltro, sarà introdotta e presentata da un vero esperto della grande canzone d’autore italiana: Felice Liperi che nel pomeriggio sarà dalle 18.00 alle 19.00 alla Corte dell’Osteria Al Leon D’Oro (via Larina, 36) per raccontare assieme ad Andrea Del Favero, direttore artistico di Folkest, il suo Storia della grande Canzone d’autore uscito di recente per Treccani.
Sul palco, quindi, dei due concerti dei Tazenda saliranno i due fondatori, Gigi Camedda (voce e tastiera) e Gino Marielli (chitarre e voce) e Serena Carta Mantilla, la nuova voce della band che già si sta facendo conoscere e amare dal vasto pubblico dei fan e che sta riportando – grazie alla tessitura vocale – molti dei colori che erano di Andrea Parodi nei concerti.
Uno spettacolo teatrale che si è costruito un po’ da solo. I Tazenda, come molti artisti, hanno la fortuna di avere un piccolo tesoro fatto di più di cento brani da cui attingere. Tra questi ci sono gli intoccabili e sono proprio questi a regalare la possibilità di cantare, per la durata di un intero show, all’unisono col pubblico.
Nel corso del concerto gli storici fondatori del gruppo Gigi Camedda al piano e Gino Marielli assieme a Serena Carta Mantilla alla voce parlano, improvvisano, si raccontano e mostrano quel lato delle loro personalità che pochi conoscono. Scherzano e svelano segreti, raccontano aneddoti e gemme per i fan più curiosi: restituiscono emozioni. Come non emozionarsi con la sempre purtroppo attuale Pitzinnos in sa gherra, l’omaggio dolcissimo e crudele a tutti i bambini costretti a vivere nella guerra. Ancora, l’allegra-amara No la giamedas Maria e l’inno alla natura e alla Sardegna Madre Terra. C’è il tuffo nel mondo della spiritualità con la mistica La ricerca di te.
E poi Carrasecare che fa tornare tutti indietro nel tempo e Mamoiada riaccende la nostalgia nei sardi della diaspora. E ancora i grandi successi: Domo mia divenuta celebre con il duo Tazenda – Ramazzotti, primo posto allora in classifica; o la amatissima Cuore e vento, con gli amici Modà, che presto è diventata un nuovo canto da condividere con il pubblico. E poi c’è la danza sfrenata di Nanneddu meu. Per chiudere con due brani del cuore: l’immancabile No potho Reposare e Spunta la luna dal monte, brano iconico, versione in italiano di Disamparados, scritta da Luigi Marielli dei Tazenda, che la affidarono ancora inedita a Pierangelo Bertoli per un celebre Festival di Sanremo 1991.