Il Friuli celebra il Giubileo degli apicoltori: bilancio positivo dopo il disastroso 2024

“Angeli come sciami di api”: nel duomo di Udine oggi è echeggiato il celebre paragone di Dante Alighieri nel Canto XXXI del Paradiso della Divina Commedia. Si è tenuto, infatti, il Giubileo degli apicoltori in occasione del loro patrono, Sant’Ambrogio, celebrazione che ai quattro Consorzi provinciali è servita anche per trarre un bilancio dell’annata.

Il bilancio del 2025.

Dopo il disastroso 2024, i 1.800 apicoltori della nostra regione quest’anno hanno finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo. L’annata si è rivelata quasi normale, consentendo ai 38mila alveari regionali di produrre una media di 22-25 chilogrammi di miele ciascuno, un risultato che triplica gli appena 8 chili di dodici mesi fa. Gli apicoltori sottolineano che le condizioni climatiche di quest’anno non hanno creato particolari problemi all’allevamento delle api, anzi, le piogge ricorrenti nel periodo estivo sono state utili perché hanno favorito il regolare sviluppo delle colonie. Il risultato è stato un buon recupero per la maggior parte delle varietà: la media per alveare si attesta sugli 8-10 kg di miele di acacia — che l’anno scorso era stato completamente azzerato — e sui 12-15 kg per il millefiori di pianura.

Ottimo anche il miele di tiglio, tipico della Pedemontana e delle Valli del Natisone, che ha toccato i 20 kg per alveare, mentre il millefiori di montagna si è stato di 10-12 kg. Il peggior raccolto è stato, purtroppo, quello del miele di castagno, con pochi chili per alveare e solo in alcune zone. Unica nota stonata in questa stagione di recupero è quella che giunge dal mercato all’ingrosso che, a eccezione del miele di acacia, continua a registrare prezzi bassi per la presenza di mieli esteri di bassa o addirittura dubbia qualità.

Nel ricordo di Giorgio Della Vedova.

Gli interventi si sono aperti con un sentito ricordo di Giorgio Della Vedova, luminare di apicoltura, ricercatore all’ateneo friulano, già presidente del Consorzio di Udine, venuto a mancare improvvisamente nell’agosto 2023 all’età di 52 anni.

“È stato un grande esperto, un grande combattente e, soprattutto, un generoso divulgatore. Giorgio era uno dei pochi che elargiva il suo vasto sapere a tutti, senza riserva alcuna. Far crescere il mondo dell’apicoltura era per lui un obiettivo primario e lo ricordiamo con affetto e gratitudine” ha detto Alessandro Manzano, parlando a nome di tutti i Consorzi provinciali. L’attenzione è stata quindi rivolta al ruolo dell’apicoltura, trasversale non solo a tanti settori economici, ma dall’alto valore sociale e ambientale.

Il ruolo e il futuro dell’apicoltura in Friuli Venezia Giulia.

“Gli anni precedenti hanno messo seriamente a rischio la tenuta dell’intero settore, dimostrando in modo inequivocabile quanto la nostra attività sia fortemente influenzata dal clima, dalle temperature e dall’alternanza tra piogge eccessive, siccità e grandi caldi estivi – ha continuato Manzano -. Questi cambiamenti climatici ci coinvolgono tutti — animali, piante e la collettività intera — e possiamo pensare di trovare soluzioni efficaci solo lavorando e studiando uniti: apicoltori, istituzioni, ricerca e cittadini. L’anno scorso, la Regione ha fornito un supporto cruciale per affrontare le situazioni più difficili. Nel ringraziare per tutto ciò che è stato fatto, tengo a sottolineare un punto fondamentale: gli aiuti destinati agli apicoltori sono, in realtà, aiuti che arrivano a tutti! È vero che sono state sostenute attività produttive, ma mantenere vive, numerose e sane le api non serve solamente a produrre miele. Credo sia noto a tutti il servizio ecosistemico vitale che questi insetti rendono all’intera collettività. Mantenere alto il livello di questo servizio è il primo passo essenziale per mitigare alcuni degli effetti più gravi del cambiamento climatico”.

La Santa Messa, con tanto di arnia e attrezzatura da apicoltori ai piedi dell’altare, è stata officiata dall’Arcivescovo Monsignor Riccardo Lamba. Per le istituzioni erano presenti invece il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, il consigliere Alberto Budai e per il Comune di Udine l’assessore Eleonora Meloni.