Il capo della Protezione Civile a Versa e Brazzano: “La collina mai segnalata per rischio”

L'assessore Riccardi con il capo Dipartimento Ciciliano

Il sopralluogo del Capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, dopo l’alluvione in Friuli.

Una collina mai attenzionata per rischio, un evento imprevedibile, una pioggia così intensa che ha cadenza millenaria: sono i concetti espressi dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, che oggi, assieme all’assessore regionale Riccardo Riccardi, è arrivato in Friuli Venezia Giulia, per un sopralluogo a Brazzano di Cormons e a Versa di Romans d’Isonzo, le aree maggiormente dilaniate dall’alluvione che ha squassato la regione tra domenica e lunedì.

“L’evento che ha colpito Brazzano era del tutto imprevedibile: quella collina non aveva mai dato problemi né presentato elementi di rischio” ha detto. Durante il sopralluogo, il capo Dipartimento ha ribadito come nessun elemento lasciasse presagire un cedimento: “Il monitoraggio arriva dopo che un’area è stata classificata come rischiosa. Ma questa collina non era mai stata attenzionata, non c’erano segnali o criticità pregresse. Con precipitazioni così intense, di cadenza millenaria, anche un terreno tra i più solidi può cedere“.

Ciciliano ha inoltre escluso qualsiasi legame con una frana avvenuta nell’area nel 2017: “Sono due eventi completamente distinti, senza correlazione. Tant’è che quella frana, che era già stata messa in sicurezza, con le ultime piogge non ha dato problemi”.

Successivamente la visita è proseguita a Versa, dove le piogge eccezionali hanno provocato allagamenti che hanno sommerso case, strade e attività economiche, con 319 persone sfollate. Il Capo Dipartimento, alla conclusione della visita, ha elogiato la reazione del sistema regionale: “Questa emergenza conferma ancora una volta la grande reattività della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, modello riconosciuto anche a livello internazionale”.