Fvg, fotocamere nei boschi di confine contro l’arrivo dei migranti

Il fine è intercettare i passeur che portano gli immigranti in Fvg.

Sono 65 le fototrappole acquistate a fine 2021 dalla Regione Fvg e che nei prossimi giorni saranno posizionati nelle zone boschive lungo i confini con la Slovenia, quelle percorse dai migranti irregolari lungo la rotta balcanica.

Cinquanta fotocamere saranno distribuite a Trieste, tra Questura, carabinieri, guardia di finanza e Polizia locale. Altre 15, invece, andranno alla Questura di Gorizia. L’obiettivo, come annunciato nel 2020, è ottimizzare gli interventi di contrasto al fenomeno e favorire le riammissioni. Le fototrappole sono mobili e possono essere spostate facilmente; si attivano al passaggio di persone e la loro definizione consente di “immortalare” i transiti illeciti. Sono inoltre collegate direttamente ai palmari della polizia di frontiera, che possono così “sorvegliare” anche le aree dove non si riesce a pattugliare direttamente. L’obiettivo della nuova strumentazione è da un lato contrastare l’attività dei trafficanti di esseri umani, dall’altro procedere alle riammissioni all’estero, nel caso venissero riattivate.

“E’ molto positivo che vengano distribuite delle fotocamere per i controlli ai confini perché riuscire a intercettare i percorsi che compie l’immigrazione irregolare e a intercettare i passeur è un contrasto importante e devo dire molto deciso a chi tratta carne umana e a chi guadagna sul traffico di esseri – ha commentato il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro a Gorizia -. Sono rimasto sconvolto per le polemiche, perché evidentemente bisogna anche negare di avere le strumentazioni per combattere i trafficanti. Mi sembra una cosa folle e inumana”.