Imposta di soggiorno, apertura per Lignano: i soldi usati per salvare l’estate

Utilizzo più flessibile delle tasse di soggiorno in Fvg.

In Consiglio regionale si sta discutendo di un utilizzo più flessibile e più libero delle entrate derivanti dall’imposta di soggiorno per finalità collegate alle perdite economiche causate dall’emergenza epidemiologica da covid-19.

“Dall’incontrocon i sindaci di Trieste, Grado e Lignano sono giunte richieste diverse, perciò – spiega l’assessore Fvg al Turismo, Sergio Emidio Bini – abbiamo cercato di trovare un denominatore comune. L’emendamento che sto elaborando prevede che le tassa di soggiorno degli anni 2020 e 2021 potranno essere utilizzate senza vincolo anche al 100% per la promozione turistica e altrettanto per gli investimenti per l’offerta”. La modifica dell’emendamento arriverà in Aula a fine mese.

“Ma abbiamo inserito anche – continua Bini – una fattispecie diversa: il limite del 35% del gettito annuale da destinare a forme di sostegno alle imprese turistiche. In tal modo, andremo ad accontentare Trieste e Lignano, che hanno chiesto di poter intervenire con il 100% per la promozione finalizzata al rilancio, mentre Grado ha chiesto il 35% per le imprese”.

Bini ha quindi ricordato che, ad oggi, il gettito dell’imposta è destinato dai Comuni a finanziare investimenti, servizi e interventi di promozione dell’offerta turistica del terrotorio. Se il gettito è superiore a 50mila euro annui, questo finanzia nella misura minima del 35% tanto gli investimenti per l’offerta turistica quanto la promozione dei territorio.

Ma la legge prevede sia raggiunta da ciascun Comune, con le associazioni rappresentative delle strutture ricettive e con PromoTurismoFvg, un’intesa di utilizzo delle risorse. Se l’intesa manca, la percentuale di gettito utilizzabile è del 70% da suddividere in misura uguale tra le due tipologie di finanziamenti, il restante 30% è congelato sino al raggiungimento dell’accordo.

“Inevitabile che per il 2020, ma è ipotizzabile anche per il 2021
seppure in parte minore – ha evidenziato Bini – le entrate saranno altre, dato il previsto calo di arrivi e presenze. Ovviamente non intendiamo
spendere nel 2020 i soldi del 2019 per la promozione, sarebbe
follia”.

“A chi voleva sapere se ci saranno campagne singole o gestite dai singoli Comuni, da un confronto con il Governo – ha sottolineato l’assessore – è emersa la necessità di una campagna forte, perciò correrà su un doppio binario: da una parte sarà organizzata una promozione dell’intero Paese da parte dell’Agenzia nazionale italiana del turismo, dall’altra ci sarà la promozione locale attraverso PromoTurismoFvg”.