Il Città Fiera di Martignacco vince la sua battaglia, oggi può rimanere aperto

L’apertura del Città Fiera nella giornata di martedì.

È arrivata la conferma ufficiale della possibilità di aprire il centro commerciale Città Fiera nella giornata del 2 febbraio (prefestivo al santo patrono di Martignacco). Viene confermata, invece, l’apertura per i soli servizi essenziali il 3 febbraio.  È l’esito della querelle che aveva visto la struttura commerciale in forse per l’apertura odierna delle serrande, poiché la giornata di oggi è, teoricamente, prefestiva e per il Dpcm del governo questo significa serrande giù per i centri commerciali.

Il paradosso del Città Fiera, chiuso per la festa del Patrono di Martignacco.

Dopo diverse giornate di incertezza sul da farsi, fondamentale è stato il supporto del Comune di Martignacco e della Regione per arrivare ad una chiarificazione. “Si ringrazia a tal proposito – evidenziano dal Città Fiera – il sindaco Gianluca Casali e il Prefetto di Udine, che ci hanno consentito l’apertura odierna”.

Grande la collaborazione dei negozi che hanno fatto il possibile per garantire il servizio al pubblico nonostante i tempi strettissimi delle autorizzazioni: un grande lavoro a servizio del territorio portato avanti da 1700 operatori. Come ci tiene a sottolineare il patron Antonio Maria Bardelli “troppo spesso il quotidiano viene reso difficile da leggi non comprensibili, discriminatorie per gli operatori dello stesso settore nella regolamentazione delle giornate di apertura e contraddittorie nel loro obiettivo di tutelare la salute non evitando gli assembramenti”.

“Abbiamo il dovere morale di essere parte attiva nel cambiare la situazione, stiamo subendo una discriminazione che dal mese di novembre ci vede costretti alla chiusura delle nostre attività nei weekend a differenza di altre realtà della distribuzione – aggiunge Bardelli -.Oltre che aver creato ingentissimi danni economici tale discriminazione non ha evitato tutti gli assembramenti scongiurati. Questo appello non vuole essere un atteggiamento di sfida a nessuno ma, una semplice richiesta di avere norme e interpretazioni eque ed un maggiore rispetto del lavoro di tutti e non ultimi dei nostri 250 negozi e relativi 1.700 dipendenti, lo stesso rispetto che noi abbiamo avuto nei confronti  dei nostri colleghi e concorrenti che hanno mantenuto aperto. Mi auguro che il nostro appello venga accolto e ascoltato per il bene di tutti i lavoratori che ogni giorno operano con dedizione e impegno”.