Redipuglia



Redipuglia e il suo Sacrario

Redipuglia, già Redipuja, è una frazione del comune di Fogliano Redipuglia, in provincia di Gorizia, in Friuli Venezia Giulia. È particolarmente nota per ospitare il sacrario militare, situato a est del centro abitato. L’origine del toponimo potrebbe derivare dal latino praedium Pullianum o Rodopuglum; altre interpretazioni lo collegano all’antico sloveno Rodopolje (poi Radopolia, che significa campo dissodato).

L’ossario militare

Il sacrario di Redipuglia, noto anche come Sredipolje (dallo sloveno “sredij polije” ovvero terra di mezzo), è il più grande ossario militare italiano. Il progetto del sacrario, realizzato dall’architetto Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, fu inaugurato nel 1938 dopo dieci anni di lavori. Questo monumentale complesso custodisce le spoglie di 100.000 caduti della Grande Guerra, rendendolo il più imponente tra i sacrari militari italiani.

La storia del Sacrario di Redipuglia

Il Sacrario di Redipuglia, costituito da un ossario, fu eretto nel 1938 in sostituzione del Cimitero Sant’Elia. La decisione di costruire un nuovo ossario fu presa nel 1935 da Mussolini e dal generale Cei a causa delle cattive condizioni del Cimitero di Sant’Elia. L’obiettivo delle autorità fasciste era trasformare Redipuglia nel principale centro nazionale dedicato alla memoria bellica, con il più importante degli ossari costruiti negli stessi anni in altri campi di battaglia. Il Sacrario di Redipuglia diventò il prototipo di questi grandi memoriali. La scelta del sito per il nuovo ossario, alle pendici del Carso di fronte al vecchio cimitero di Sant’Elia, fu strategica, essendo questo luogo teatro di battaglie durante la Grande Guerra. L’architettura del sacrario è caratterizzata dal sistema a gradoni, una monumentale scala in pietra chiara affiancata da due scalinate laterali, ognuna con un doppio filare di cipressi. Dalla sommità della scala, la vista si estende su tutta la valle dell’Isonzo fino al mare. Questa scelta architettonica simboleggia la salita al cielo delle anime dei caduti. Dopo l’approvazione del bozzetto presentato da Castiglioni nel dicembre 1935, iniziarono le trattative per l’acquisto del terreno, che si conclusero nell’estate dell’anno successivo. Tuttavia, nel febbraio 1936, l’ordine di costruzione fu revocato temporaneamente a causa delle pressioni contrarie alla realizzazione del cimitero. Dopo indagini sulla gestione del cantiere, riprese la gara d’appalto e i lavori furono avviati prima dell’approvazione ufficiale del contratto. La realizzazione finale si discostò leggermente dal bozzetto originale presentato nel 1935. Nel complesso, il sacrario, completato nel 1938 e inaugurato da Mussolini, non solo commemora i soldati caduti, ma celebra anche il Duce e i suoi generali. Rappresenta uno schieramento militare con la tomba del Duca d’Aosta, Comandante della III Armata, alla base e le tombe dei suoi generali ai lati.

Com’è fatto

Il Sacrario di Redipuglia comprende un osservatorio nella parte alta, raggiungibile tramite un vialetto con pannelli esplicativi relativi all’inaugurazione del 1938. Il complesso segue una prospettiva ottica, con la gradinata che si assottiglia verso l’alto per conferire monumentalità al sacrario. Con le tombe di 39.857 caduti identificati disposte su ventidue gradoni e le tombe di 60.330 caduti ignoti posizionate nel gradone più alto, il Sacrario di Redipuglia ospita un totale di 100.187 salme.