A Pordenone chiude con un appello al ministro Giuli la rassegna Palestinalegge, letture contro il genocidio in corso a Gaza.
Si è chiusa a Pordenone la rassegna Palestinalegge: letture, riflessioni e testimonianze per denunciare il genocidio in corso a Gaza. Quattro giornate intense di emozioni hanno animato la rassegna Palestinalegge appena conclusa, portando al centro la memoria, la cultura e le testimonianze dirette dalla Palestina.
L’apertura della rassegna è stata aperta dalla lettura dei nomi dei bambini uccisi negli ultimi due anni tra Israele e Palestina: 17 israeliani e oltre 20mila palestinesi. Un gesto che ha reso evidente l’enormità della tragedia e la necessità di non restare indifferenti.
Tra i momenti più significativi: il collegamento con gli autori palestinesi Odeh Armaneh e Wasim Dahmash, la presentazione della lettera firmata da oltre duecento autori di Pordenonelegge 2025 – tra cui la Nobel per la Pace Shirin Ebadi – che chiede alle istituzioni italiane di agire per fermare le violazioni del diritto internazionale a Gaza, la testimonianza del musicista Ahmed Muin e dello studente Yousef Miqdad, entrambi in collegamento da Gaza, il coro Voci per Gaza, le letture di poesie a cura del gruppo Majakovskij e delle interpreti Caterina Comingio e Carla Manzon, l’incontro con don Nandino Capovilla che ha presentato il suo nuovo libro “Sotto il cielo di Gaza”.
A chiudere la rassegna, l’incontro con l’inviato speciale del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi, voce autorevole che ha ripercorso la storia del conflitto israelo-palestinese dalla Nakba del 1948 – che portò all’espulsione di circa 750 mila palestinesi attraverso massacri, distruzioni e deportazioni sistematiche – fino al genocidio dei giorni nostri. Cremonesi ha sottolineato come oggi il rischio di una “seconda Nakba” torni tragicamente attuale, rendendo urgente una riflessione storica e politica per il futuro della regione.
L’appello al ministro Giuli.
La rassegna si è chiusa con un appello al ministro Giuli: “Al ministro Giuli, che parla di libertà di dissenso – ha detto Amer Hasan, promotore del Comitato per la Palestina di Pordenone – chiediamo una risposta alla lettera promossa da Cittadini per la Palestina di Portogruaro: di fronte a un genocidio infatti non c’è dissenso, ma denuncia. Ci auguriamo che questa denuncia trovi ascolto nelle istituzioni italiane e che riceva una risposta alle richieste contenute nell’appello sottoscritto da oltre 200 autori, autrici e ospiti di Pordenonelegge 2025″.