Ladruncole in azione a Pordenone bloccate e denunciate

Scoperte e indagate tre giovanissime a Pordenone.

Un furto sventato e per un altro, andato in porto, il recupero della refurtiva. È il risultato di una delle ultime attività condotte dalla Questura di Pordenone che, proprio in questo periodo di festività, ha intensificato le attività di vigilanza e sicurezza.

È così che due minorenni, rispettivamente di 16 e 17 anni, e un’altra ragazza appena maggiorenne residenti a Venezia-Mestre, sono state sorprese nel pomeriggio di sabato 19 grazie alla segnalazione di un cittadino che aveva visto una giovane che aveva tentato di introdursi in un’abitazione in via Nuova di Corva. Vistasi scoperta, la ragazza era scappata insieme ad altre due complici che la stavano attendendo in strada, ma poco dopo erano state immediatamente bloccate dagli agenti della “Squadra Mobile” giunti sul posto.

Nel corso del controllo, due delle fermate venivano trovate in possesso di tre grossi cacciaviti, di una chiave inglese e di un pezzo di plastica sagomato adatto per forzare le porte, nonché di monili in oro e della somma in contanti di 45 euro.

Nel frattempo sul posto giungevano in ausilio due equipaggi della “Squadra Volante”, che poco prima avevano effettuato un sopralluogo di furto presso un’abitazione sita in questa viale Martelli, dove tre ragazze, le stesse rintracciate e fermate dai poliziotti della Squadra Mobile, avevano commesso un furto in abitazione mettendo a soqquadro l’intero appartamento.

Alla luce dei riscontri, la refurtiva è stata quindi restituita ai legittimi proprietari, gli arnesi atti allo scasso posti sotto sequestro e le tre giovanissi indagate in stato di libertà rispettivamente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone in ordine ai reati di ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.

Nei confronti delle tre giovani è stata anche avviata la procedura per l’applicazione del foglio di via obbligatorio per tre anni dalla Provincia di Pordenone con ritorno immediato nel comune di Venezia-Mestre, dove le tre ragazze risultano essere dimoranti.