Prendevano il reddito di cittadinanza, ma giocavano migliaia di euro online

L’indagine sul Reddito di cittadinanza a Pordenone.

Simulando uno stato di indigenza economica, hanno indebitamente percepito il “Reddito di cittadinanza”, per un importo complessivo di oltre 160mila euro. Le Fiamme Gialle del Comando provinciale di Pordenone hanno scoperto 4 persone, residenti in provincia che, nelle autodichiarazioni necessarie a richiedere il beneficio patrimoniale all’I.N.P.S., avevano indicato disponibilità economiche inferiori a quelle reali omettendo di indicare incrementi patrimoniali derivanti da attività di gioco ludico di varia natura.

Nello specifico, gli accertamenti della Guardia di Finanza, accuratamente pianificati, hanno permesso di verificare come gli indebiti percettori del reddito fossero tutti giocatori abituali sulle varie piattaforme di gioco on-line, arrivando a giocare addirittura diverse centinaia di migliaia di euro, conseguendo nel complesso svariate vincite (uno dei quattro soggetti risulta aver contratto vincite nel solo anno 2017 per oltre 170.000 euro).

Come noto, il reddito di cittadinanza è un sussidio economico subordinato, tra l’altro, ad una serie di requisiti reddituali e patrimoniali. Requisiti che ciascun nucleo familiare deve possedere al momento della presentazione della domanda e, naturalmente, conservare per tutta la durata dell’erogazione del beneficio. Uno dei requisiti è quello di non possedere liquidità o entrate reddituali superiori a soglie prestabilite, determinate sommando tutte le possibili fonti di reddito, comprese le vincite al gioco.

I quattro soggetti sono stati, quindi, segnalati alla Procura della Repubblica di Pordenone e, contestualmente, è stata richiesta, nei loro confronti, l’adozione di appositi provvedimenti di sequestro preventivo del profitto del reato, per complessivi 41.000 euro, corrispondenti al reddito di cittadinanza da loro indebitamente percepito. Per due dei quattro soggetti il Giudice delle indagini preliminari ha già accolto la richiesta del pubblico ministero emettendo due provvedimenti di sequestro preventivo fino alla concorrenza del valore complessivo di euro 31.000.