Danni all’agricoltura, il Comune di San Giovanni dichiara guerra ai colombi

Inviata la richiesta alla Regione per un piano contro i corvidi.

Il Comune di San Giovanni al Natisone ha richiesto alla Regione di elaborare un piano quinquennale di controllo delle cornacchie e dei colombi, valido per l’intero territorio regionale, ad eccezione dei parchi e delle riserve. L’obiettivo di questo dovrebbe essere la tutela dell’agricoltura da politiche di conservazione ambientale, i cui effetti non possono e non devono ricadere sulla redditività delle imprese del settore.

L’amministrazione comunale lamenta che queste specie sono responsabili di consistenti danni a carico delle produzioni agricole e del patrimonio faunistico. Cornacchie e gazze, peraltro, sono dotate di eccezionale capacità predatoria nei confronti di uova, e determinano la riduzione della presenza di altri animali, in particolare quelle che nidificano a terra come i fagiani. Colpiscono inoltre assiduamente le colture, proporzionalmente alle loro densità.

Come si fa nota notare nella richiesta alla Regione, l’impatto economico dei corvidi sulle colture frutticole e orticole è molto consistente, anche a causa del loro incremento numerico e a seguito della loro maggiore diffusione nelle aree pianeggianti. Qui, infatti, questi animali un tempo erano assenti. 

Gli effetti dei colombi è altresì sensibile tanto nei campi seminati, quanto in relazione alla sottrazione di derrate nei pressi di allevamenti, depositi ed essiccatoi, nonché ai costi delle periodiche disinfestazioni cui sono costretti i titolari. I danni da specie cacciabili, quali i corvidi, sono inoltre a carico della Regione nelle aree precluse all’esercizio venatorio.

Tra i punti del piano proposto, c’è una prima fase di monitoraggio delle specie, un piano di abbattimento con metodi selettivi e il fissare un numero massimo di capi abbattuti. La delibera ha ricevuto 13 voti favorevoli in Consiglio comunale, con l’astensione di Cesare Mangoni (Territorio e futuro) e David Mangoni (Lega).