Conclusa la sesta edizione di Parole in Vetta.
Si è conclusa lunedì sera la sesta edizione di Parole in Vetta – musica in quota e sapori a valle, il festival culturale di Sappada, organizzato dalla giornalista Monica Bertarelli, che anche quest’anno ha saputo coinvolgere profondamente il pubblico, regalando quattro giorni di contenuti intensi, emozionanti e ricchi di significato.
Nel cuore di Sappada Vecchia, nella suggestiva Piazzetta Hoffe, il pubblico ha partecipato con entusiasmo e calore a ogni appuntamento, anche sotto un cielo incerto, segno di un festival sempre più sentito e radicato nel tessuto culturale della comunità.
“La gentilezza ha davvero conquistato tutti – ha dichiarato la direttrice artistica Monica Bertarelli –. Ho avuto il privilegio di accogliere e dialogare con tutti gli ospiti sul palco. Ogni incontro ha portato spessore, autenticità, riflessione. È stata un’edizione intensa, che ci ha lasciato molto.”
“La montagna ha bisogno di testimoni – ha aggiunto – che sappiano raccontare storie dimenticate o mai ascoltate, capaci di restituire la misura reale di ciò che la montagna rappresenta. La musica, poi, ha permesso a tutti di vivere appieno la magia del contesto: nel cuore antico di Sappada, con il Monte Siera a fare da sfondo, la riflessione si è fatta ancora più profonda grazie alla sensibilità degli artisti coinvolti.”
I momenti più emozionanti.
L’inaugurazione ha visto protagonista Mauro Corona, che ha emozionato la platea con la sua voce schietta e poetica. Al termine, lo chef Stefano Basello ha offerto la sua insalata di montagna, preparata con oltre 50 erbe selvatiche: un atto di amore e gentilezza verso la natura.
Grande coinvolgimento anche per l’incontro con il team di Italea FVG, che ha approfondito il tema del turismo delle radici, del legame con le origini e della memoria familiare: un dialogo che ha saputo connettere identità e futuro. Tra i momenti più intensi, l’intervento di Vito Di Piazza, domenica, e la proiezione del documentario dedicato al fratello, noto come “il prete dei confini”. Una storia profonda, che ha commosso e fatto riflettere.
A chiudere il festival dal punto di vista letterario è stata Raffaella Cargnelutti, con un omaggio alle donne della Carnia, portando in scena un ritratto della montagna femminile, silenziosa, resistente, poetica. Il palco di Piazzetta Hoffe ha poi ospitato il concerto jazz del pianista Glauco Venier e della voce siciliana Daniela Spalletta, in un sentito e raffinato omaggio ai Beatles, che ha trasformato la piazza in un teatro d’emozione.
Molto apprezzate anche le proiezioni serali curate da INCinema. Alla prima ha partecipato anche Federico Spoletti, ideatore del progetto, condividendo il senso del cinema come strumento di comunità.
La rassegna si è conclusa lunedì sera con la proiezione del film d’animazione del maestro Enzo D’Alò, che ha tenuto grandi e piccoli incollati alle sedie, nonostante una leggera pioggia. Un finale delicato e partecipato, che ha confermato ancora una volta l’attenzione del festival verso tutte le generazioni.
Da segnalare anche il brillante debutto di Giorgia Orlando come presentatrice ufficiale. A completare l’esperienza, le degustazioni gratuite offerte al pubblico: formaggio Montasio, Gubana della Nonna, grissini del Panificio Tach e il gelato biologico della Latteria Slutnhof, espressione viva del gusto e della tradizione locale.
Parole in Vetta 2025 è stato realizzato con il sostegno di PromoTurismoFVG, Civibank e Consorzio Sappada Dolomiti Turismo, e con il patrocinio del Comune di Sappada. Un festival che ha unito voci, sapori, silenzi e sguardi. Un autentico omaggio alla gentilezza, in cui la montagna e Sappada in particolare si sono rivelate ancora una volta luogo ideale di incontro, ascolto e bellezza condivisa.guardi. Un autentico omaggio alla gentilezza, in cui la montagna e Sappada in particolare si sono rivelate ancora una volta luogo ideale di incontro, ascolto e bellezza condivisa.