A Trieste impiantato per la prima volta un “mini” cuore artificiale

Innovativo intervento presso la Cardiochirurgia del Cattinara di Trieste: impiantato un cuore artificiale miniaturizzato.

Eseguito per la prima volta presso la Cardiochirurgia di Trieste l’impianto di un “cuore artificiale” miniaturizzato, totalmente impiantabile in un paziente affetto da cardiomiopatia dilatativa in fase terminale.

Questo dispositivo denominato tecnicamente L-VAD ha la capacità di sostenere meccanicamente la funzione del ventricolo sinistro nei casi in cui questa sia severamente compromessa da una cardiomiopatia. L’intervento è stato eseguito alcuni giorni fa con esito favorevole. L’immediato decorso postoperatorio nel reparto di Terapia Intensiva di Cardiochirurgia è stato regolare e il paziente proseguirà il necessario percorso riabilitativo presso il reparto di degenza.

L’intervento.

Si tratta di un intervento assolutamente nuovo per il Polo Cardiologico dell’Ospedale di Cattinara ed è frutto della stretta collaborazione dipartimentale tra la Cardiochirurgia diretta da Enzo Mazzaro e la Cardiologia di Gianfranco Sinagra. Nell’ambito del trattamento a 360 gradi delle cardiomiopatie caratterizzate clinicamente da uno stato di scompenso cardiocircolatorio avanzato è stata introdotta quindi una terapia chirurgica il cui scopo è quello di sostenere meccanicamente la funzione del cuore sinistro qualora gravemente compromessa.

La cardiochirurgia di Asugi.

L’analisi degli esiti riportati dal Piano Nazionale Esiti 2023 e pubblicati recentemente da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) confermano l’eccellenza dei risultati della Cardiochirurgia di Asugi all’interno del panorama nazionale, in linea con i più elevati standard internazionali nel campo della chirurgia cardiaca valvolare e coronarica. 

In particolare la Cardiochirurgia di Asugi, per quanto riguarda gli esiti dell’intervento di rivascolarizzazione miocardica mediante bypass coronarico, si distingue collocandosi al primo posto tra le cardiochirurgie ad elevato volume di procedure (con una mortalità dieci volte inferiore rispetto alla media nazionale). Nella chirurgia valvolare cardiaca inoltre occupa il terzo posto a livello italiano (con una mortalità complessiva inferiore ad un terzo di quella media registrata a livello nazionale).