Lo storico Franco Franceschi racconta Vera Tempora, il nuovo festival che racconta il Medioevo.
Dal 21 al 23 novembre Valvasone ospiterà la prima edizione di Vera Tempora, il nuovo festival dedicato al dialogo tra Medioevo e contemporaneità. Ideato come estensione culturale di Medioevo a Valvasone e curato dallo storico Franco Franceschi, il progetto trasforma il borgo in uno spazio di confronto con conferenze, laboratori, incontri e spettacoli che esplorano i legami tra passato e presente attraverso i contributi di alcuni tra i maggiori studiosi e divulgatori italiani.
Professore, qual è il senso di Vera Tempora?
Vera Tempora è una iniziativa nuova, che nasce strettamente intrecciata alla rievocazione storica Medioevo a Valvasone e nella quale il Grup Artistic Furlan crede molto. Il mondo della rievocazione sta cambiando e cerca un equilibrio tra spettacolo e verosimiglianza storica. Da qui l’idea di affiancare alla festa un percorso che approfondisca temi utili ai rievocatori e al pubblico, offrendo strumenti, contesto e conoscenza. Vera Tempora, con incontri, conferenze, laboratori e spettacoli, è il risultato concreto di questo intento e testimonia la voglia di allargare gli orizzonti della manifestazione di settembre e al tempo stesso di renderne più solide le basi.
Come si lega con l’attualità lo studio del Medioevo?
Il Medioevo continua a suscitare curiosità e a influenzare il nostro immaginario, anche perché viviamo immersi in ambienti che lo richiamano continuamente. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per il “medievalismo”, cioè il modo in cui l’età medievale è stata interpretata e usata dalla modernità. Vera Tempora intende valorizzare l’Età di mezzo anche in questa prospettiva, seguendo i molteplici fili che legano il passato medievale al presente, nella consapevolezza che la stessa rievocazione storica è il prodotto del dialogo tra epoche diverse della storia.
Come è stato costruito il programma?
Gli organizzatori hanno dato alcune indicazioni generali sui temi da sviluppare ed io ho lavorato per tradurle in titoli e individuare gli studiosi più adatti. Il percorso parte dal medievalismo, passa alle arti e ai mestieri, affronta poi il “meraviglioso” medievale fra magia e alchimia, e si conclude con la cucina e la tavola. Una struttura pensata per mostrare varie dimensioni della vita medievale, con un’attenzione particolare anche alle esigenze di chi fa rievocazione. Senza dimenticare un fuori programma d’eccezione, nella serata di sabato, che riprende il tema della manifestazione dello scorso settembre, quello del rapporto fra Occidente e Oriente.
La presenza di studiosi molto diversi tra loro è una scelta precisa?
Realizzare un mix tra storici di diversa formazione, età ed esperienza è stato, effettivamente, uno degli obiettivi che ci siamo posti fin dall’inizio. Abbiamo cercato una pluralità di sensibilità, ma con un tratto comune: la capacità di comunicare la storia in modo chiaro e coinvolgente. Le giornate novembrine di Valvasone, infatti, non sono state pensate come convegni per addetti ai lavori, ma come incontri con una platea di appassionati che ci auguriamo possa interagire il più possibile con i relatori. Dunque, per tutti coloro che attraverso i percorsi più diversi sono arrivati ad amare il Medioevo, quello delle narrazioni degli storici e quello delle rievocazioni, Vera Tempora è un’occasione da non perdere.




