Prende avvio a fine aprile in Val Pesarina la prima edizione del festival dedicato al Tempo. Il tema del tempo viene esplorato sotto diverse angolazioni: la misura del tempo, Il tempo della musica, il tempo del lavoro, il tempo che fugge, il tempo della memoria e della storia.
In questa prima edizione si parlerà di Memoria e Tempo. Ma… cos’è la memoria? Cos’è il tempo? Sono due concetti – meglio, due realtà – con i quali ci troviamo quotidianamente a confronto, in ambiti diversi. Passato, presente, futuro (il tempo) si confrontano sempre con la memoria, anche in forma inconscia. In fondo il passato si deposita nel presente in vista del futuro, come anticipazione del futuro, e il presente gioca in questo un ruolo fondamentale, di passaggio. La memoria che va allenata per essere mantenuta in funzione, non è una memoria passiva che si riempie di ricordi e di fatti, è un’attività, un esercizio strumentale del cervello. Il tempo, invece, è del tutto slegato dalle capacità umane, non si può fermare e non può tornare indietro.
Il programma e gli eventi del Festival.
Il festival propone un ricco calendario di appuntamenti che intrecciano storia, letteratura, teatro e memoria, con particolare attenzione alla Resistenza, alle vicende del Novecento europeo e alla cultura del Friuli.
Si apre il 26 aprile con la presentazione del libro Guidalberto Pasolini Ermes. Da Porzûs a Bosco Romagno, con l’autore Paolo Strazzolini: un approfondimento sulla figura di Ermes, fratello di Pier Paolo Pasolini, tragicamente scomparso nel contesto della Resistenza friulana. Il 27 aprile sarà proiettato il film Carnia 1944 – Un’estate di libertà, che racconta l’esperienza della Repubblica partigiana della Carnia, con la presenza dello sceneggiatore Carlo Tolazzi.
Il 29 aprile, lo storico Tommaso Piffer presenterà Sangue sulla Resistenza, un’opera che getta nuova luce sull’eccidio di Porzûs e ne rivela implicazioni storiche più ampie.
Il teatro entra in scena il 30 aprile con L’esercito dei matti, uno spettacolo che unisce suono, voce e immagini per raccontare la dimenticata vicenda dei soldati italiani internati nei manicomi durante la grande guerra con Nicola Ciaffoni su testo di Gioia Battista.
Il 2 maggio va in scena On the Road, tragicommedia sul mondo del lavoro contemporaneo e sulla precarietà dei diritti con Manuel Buttus, Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino. Infine, il 10 maggio, in occasione della Settimana della Cultura Friulana, si chiude con La Filipa di Don Antonio Roia, riproposta in una nuova lettura teatrale a due voci curata da Carlo Tolazzi con accompagnamento musicale di Giorgio Parisi.
Un viaggio nel tempo della memoria.
“È con grande piacere che diamo il via a questa prima edizione del festival dedicato al tema del Tempo e della memoria – spiega Gino Capellari, assessore alla cultura e museo del Comune di Prato Carnico – . Un’occasione preziosa per riflettere sulle vicende che hanno segnato la nostra storia durante la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale per arrivare all’attualità che riguarda il mondo del lavoro e dei lavoratori. Il festival non è vuole essere solo un momento di ricordo di commemorazione, si propone come un’opportunità per riscoprire le storie personali e collettive che hanno plasmato la nostra identità e la nostra comunità”.
“Attraverso racconti, proiezioni e spettacoli, ci immergeremo in un viaggio nel tempo della memoria, esplorando le esperienze di chi ha vissuto quei periodi drammatici e insegnamenti che possiamo trarne per il presente e il futuro – continua Capellari – . Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento, dagli artisti ai relatori e ai volontari. Oggi pensiamo sia molto importante e fondamentale mantenere viva la memoria per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di ricordare. Un invito a venire in Val Pesarina e a partecipare alle iniziative del festival, per condividere le vostre riflessioni e lasciarsi ispirare dalle storie che ascolterete. Insieme, possiamo costruire un ponte tra passato e presente, per un futuro di pace e consapevolezza”.