A Maniago la truffa di due finti carabinieri non è andata come previsto.
Ennesima tentata truffa in Friuli: nel primo pomeriggio del 10 novembre 2025, in pieno centro a Maniago, un anziano di 83 anni è stato contattato telefonicamente da individui che si fingevano Carabinieri.
Nella telefonata, i truffatori gli hanno raccontato di aver rinvenuto dei documenti falsi a suo nome, spaventandolo prospettandogli gravi conseguenze legali, per poi offrirgli due opzioni: l’anziano poteva o recarsi in caserma e affrontare le conseguenze giudiziarie e i problemi del caso, oppure “chiudere la pratica ”in modo “amichevole”, pagando una somma di denaro ai finti-carabinieri-corrotti, tramite consegna di oggetti in oro a un presunto collega, che si sarebbe presentato a casa sua di lì a poco.
L’uomo, insospettito dalla richiesta decisamente insolita, pur mantenendo aperta la conversazione con i truffatori, ha contemporaneamente informato la figlia, la quale ha immediatamente compreso che si trattava di una truffa e ha allertato i veri Carabinieri tramite il NUE 112.
L’intervento dei veri carabinieri.
Grazie alla tempestiva segnalazione, i militari della Stazione di Maniago hanno così potuto organizzare un servizio dinamico nei pressi dell’abitazione del malcapitato, attendendo l’arrivo dei truffatori, che si sono effettivamente presentati, poco dopo, per riscuotere quanto richiesto.
Una volta arrivati, però, le cose non sono andate come avevano previsto, perché hanno trovato sul posto, ad attenderli, insieme all’anziano, i veri Carabinieri, che sono riusciti a bloccarli e trarli in arresto in flagranza di reato, dopo una breve, ma pericolosa fuga in macchina, per resistenza a P.U. e tentata rapina impropria in concorso. Si tratta di M.G. di 53 anni e L.A. di 23 anni, residenti a Napoli, entrambi accompagnati nel carcere di Pordenone. Adesso sono al vaglio le responsabilità dei due in ordine ad altri analoghi episodi avvenuti non solo in provincia, ma anche in altre località del nord Italia.
Il GIP di Pordenone, Piera Binotto, durante l’udienza di convalida dell’arresto ha disposto la misura della detenzione in carcere per L.A., e la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per M.G. L’operazione conferma l’importanza di non fidarsi di richieste di denaro da parte di sedicenti appartenenti alle Forze dell’Ordine e, nel caso si verifichino, di contattare immediatamente il 112.




