Lavoratori da oltre confine in Friuli, i sindacati chiedono più regole

La denuncia dei sindacati.

Disoccupazione e pensioni, indennità di malattia, infortuni e misure di welfare per i lavoratori frontalieri che si muovono nell’area confinaria tra Italia e Slovenia. Le peculiari e complesse questioni previdenziali che riguardano circa 10 mila lavoratori che ogni giorno attraversano i confini tra i due paesi saranno al centro di un inedito incontro promosso dalla Uil Friuli Venezia Giulia che si svolgerà domani a Roma.

Per la prima volta l’Inps, i quattro omologhi enti previdenziali sloveni e le parti sociali di Italia e Slovenia si siederanno tutti intorno a un tavolo per affrontare le problematiche, rafforzare la cooperazione e individuare delle buone prassi. L’incontro, in programma nella sede della direzione generale dell’Inps di Via Ciro il Grande, è organizzato nell’ambito dell’attività progettuale 2019 di Euradria, il partenariato transfrontaliero Eures tra Italia e Slovenia, finanziato con fondi comunitari.

“Il lavoro frontaliero tra Italia e Slovenia non è adeguatamente regolamentato, anche dal punto di vista del pagamento delle prestazioni di sicurezza sociale, e l’attuale quadro giuridico generale di incertezza non incoraggia l’emersione dei rapporti di lavoro nero. Il lavoro nero o sommerso è la modalità con cui, purtroppo, ancora oggi continuano a lavorare la maggior parte dei lavoratori nell’ala frontaliera tra i due paesi”, spiega Michele Berti, responsabile dipartimento internazionale e consulente Eures Uil Friuli Venezia Giulia.

“È la prima volta che, per quanto ci risulta, si tiene un incontro di questa portata, a livello centrale, per discutere le questioni problematiche. Confidiamo che possa essere una prima occasione in cui i due stati, parlandosi, capiscano le problematiche esistenti, si adottino delle buone prassi e si possano gettare le basi per superare la situazione attualmente in essere, che crea problemi e discriminazioni contrarie al diritto comunitario”, continua Berti.

L’obiettivo è “migliorare la situazione per arrivare a pagare le prestazioni e regolamentare il mercato del lavoro secondo quanto previsto dalla legislazione europea così da togliere qualsiasi alibi contro l’emersione dal lavoro nero”.

L’incontro si svilupperà in due sessioni di lavoro, una dedicata alle prassi e alle regole di interpretazione delle norme europee in materia di sicurezza sociale e vantaggi sociali e una dedicata alla parità di trattamento e accesso al mercato del lavoro per i frontalieri. 

Ai lavori, oltre ai rappresentanti dell’Inps, prenderanno parte i dirigenti degli istituti previdenziali della Slovenia competenti per funzioni in materia di assicurazione sanitaria, disoccupazione e centro per l’impiego,  assicurazione pensionistica e disabilità e prestazioni familiari e assistenziali. Al tavolo saranno rappresentante anche l’Asuits, la Regione e le parti sociali dell’area confinaria di Italia e Slovenia.