“A Trieste poliziotti stremati dal caldo”: la denuncia dei sindacati

Foto di repertorio

La denuncia dei sindacati: “A Trieste poliziotti stremati dal caldo, costretti a lavorare in uffici soffocanti”.

“Nel 2025, in piena estate, i poliziotti della provincia di Trieste sono ancora costretti a operare in uffici soffocanti, privi di climatizzazione e spesso senza nemmeno un ventilatore”: la denuncia arriva dai sindacati Siulp e Coisp, che definiscono la situazione “scandalosa” e “intollerabile”. Secondo i segretari generali Francesco Marino ed Enrico Moscato, le ondate di calore non sono più eventi eccezionali, ma una realtà con cui fare i conti, e ignorarla equivale a mettere a rischio la salute e la dignità degli agenti.

I sindacati criticano duramente l’assenza di interventi da parte dell’amministrazione pubblica, che – paradossalmente – viola le stesse norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che dovrebbe far rispettare: “In almeno 40 uffici non esiste alcun sistema di condizionamento, con locali esposti al sole che diventano serre impraticabili”.

“Non esiste missione, per quanto nobile, che giustifichi il maltrattamento sistematico di chi serve lo Stato”, affermano i sindacalisti, chiedendo interventi urgenti. Per Siulp e Coisp, i poliziotti non sono eroi da sfruttare, ma “cittadini che meritano rispetto e condizioni di lavoro dignitose”.