Scontro sul 25 aprile a Udine, proteste in piazza e rischio denunce incrociate. L’associazione partigiani: “La nostra sarà una festa solo virtuale”

Polemiche per il 25 aprile a Udine.

Da una parte c’è un gruppo di cittadini pronti a boicottare la festa del 25 aprile. Dall’altra, l’associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) che si prepara a celebrare la ricorrenza, sebbene in modo diverso dal solito. In mezzo la protesta cresciuta sui social contro il lockdown, che Friuli conta già un migliaio di adesioni, con la minaccia a scendere in piazza nel giorno della Liberazione. E a Udine lo scontro diventa un tema caldo.

Ma andiamo con ordine. A “sfidare” l’associazione dei partigiani, custodi dell’anniversario, c’è un gruppo di friulani, pronto a organizzarsi per boicottare le manifestazioni dell’Anpi nelle piazze concesse dal governo, “contrariamente – dicono – a tutte le restrizioni e alle quarantene a cui il governo nazionale ha obbligato tutti spesso con profili di incostituzionalità già segnalati da costituzionalisti e già oggetto di numerose denunce”. Il gruppo friulano, capitanato da Ettore Ribaudo, spiega che la prima azione concreta per dire no a questa decisione sarà una denuncia contro l’Anpi oltre alla celebrazione di una Santa Messa, come comunicato in questa missiva inviata dal gruppo “I contro-resistenti” al Prefetto di Udine. “Se a Udine vediamo in piazza questi signori, per prima cosa li denunciamo”, avverte il gruppo di cittadini.

“Com’è possibile – aggiungono – che siano vietate le cerimonie funebri, che un sacerdote non possa dire Messa neppure per qualche sparuto fedele a distanza di sicurezza, com’è possibile che si possano bloccare cerimonie religiose destinati a pochi intimi, e si ammetta però che l’Anpi sfili dopo aver puntato i piedi contro il governo? Com’è possibile che si multino le persone che si spostano per motivi di cura e le bandiere rosse, sporche di sangue, possono liberamente gridare alla presunta libertà che di fatto è stata negata e annullata?”. L’Anpi sfila? “E noi – promette il gruppo friulano guidato da Ribaudo – organizzeremo anche una Messa come contro-mossa inneggiando al 25 aprile come il Piave”.

L’Anpi, però, fa spallucce e va avanti per la sua strada. “Forse questi signori non sanno leggere o sono poco informati. In piazza, con il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, ci sarà soltanto un nostro rappresentante, nella fattispecie la nostra vicepresidente Antonella Lestani. Quindi, non vedo dove stia il problema”, precisa Dino Spanghero, presidente provinciale dell’Anpi. Nessun assembramento, dunque, ma soltanto una persona fisicamente presente nelle piazze, mentre il resto della festa sarà “online”.

Ma non è detto che stiano a casa gli aderenti all’altra protesta, quella cresciuta sui social. La protesta, che non avrà alcun carattere politico, consisterà nell’uscire di casa con una bandiera italiana attorno al collo e per i più temerari con megafoni e strumenti per provocare rumore. Le forze dell’ordine sono allertate.

La giornata ufficiale del 25 aprile a Udine si festeggerà così. Ad aprire la mattina sarà alle 10 il messaggio del presidente provinciale Anpi, seguito dalla lettura delle motivazioni medaglia d’Oro concessa alla Città di Udine per tutto il Friuli a cura del sindaco Pietro Fontanini e dall’augurio di Angelo Floramo. A seguire, fino alle 18, tutte le altre iniziative per la giornata (il programma completo è sul sito dell’Anpi di Udine).

“Per noi sarà comunque una festa – conclude Spanghero -, spiace non essere nelle piazze del Friuli, rinunciando a incontrare tanti amici. Ci mancheranno le strette di mano e gli abbracci. Ma siamo pronti a celebrare la giornata. Il 25 aprile è la data di nascita dell’Italia, non una qualsiasi, un momento di prospettiva di giustizia sociale e un primo passo verso ciò che siamo oggi”.