Tari alle stelle per il bar del piccolo borgo di Polizza: si passa da 200 a 857 euro.
In un minuscolo borgo montano del Friuli, dove la tenacia di pochi residenti tiene accesa la luce della socialità, esplode il caso della tassa rifiuti aumentata del 237%. Accade a Polizza, frazione di Stregna, nelle Valli del Natisone, dove il bar di Alma Qualizza – 83 anni, titolare di una storica attività di appena 35 metri quadrati – si è visto recapitare una bolletta Tari da 857 euro, contro i circa 200 degli anni passati. Un rincaro che, secondo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli, rischia di “mettere in ginocchio l’unico presidio di comunità rimasto” nel paese, che oggi conta meno di 300 abitanti.
“Siamo davanti a un tentativo di criminalizzare la libertà di impresa e di penalizzare, una volta ancora, chi vive in zone periferiche“. La denuncia è di Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, che in una nota rimarca come “la storica attività di Alma Qualizza, 83 anni, si ritrova ad essere chiamata a versare 857 euro di Tari, contro i circa 200 euro degli anni precedenti. Un importo che rischia di mettere in ginocchio l’unico luogo di ritrovo rimasto a Polizza”.
“Abbiamo verificato con la Net – dichiara Novelli – e ci è stato confermato che la decisione non dipende dalla società, ma esclusivamente dal Comune. È il sindaco che ha applicato le nuove aliquote, con un atto che lascia sconcertati per tempismo e per il segnale che manda a chi resiste nelle aree interne. Mentre la Regione Friuli Venezia Giulia sta mettendo in campo misure concrete per contrastare lo spopolamento della montagna, come incentivi alle attività economiche e sostegni ai presìdi sociali, scelte del genere vanno esattamente nella direzione opposta. Colpiscono chi tiene viva la comunità e contribuiscono ad accelerare l’abbandono dei borghi”.
“Questa decisione appare incomprensibile – conclude il forzista – e lascia pensare a un intento punitivo, forse legato a logiche che non dovrebbero appartenere alla gestione amministrativa. Penalizzare l’unico bar rimasto in paese è un segnale fortemente negativo: invece di sostenere chi resta, lo si mette in difficoltà”.
Alla luce di quanto accaduto, Novelli propone di “valutare di individuare una soluzione per ristorare l’attività visto, tra l’altro, che nessun altro Comune ha applicato una simile sanzione alle attività commerciali”.




