E’ accaduto a San Quirino: recuperati i gioielli.
Un’azione fulminea e coordinata tra il coraggio di una donna figlia della vittima, il supporto della gente e la prontezza dei Carabinieri ha portato all’arresto immediato di una coppia di giovani rapinatori campani che aveva appena aggredito un’anziana signora. L’episodio, che ha scosso la tranquillità di San Quirino, si è consumato intorno alle 12:40 del 9 ottobre 2025.
La Truffa.
Tutto è cominciato con la classica, subdola truffa del “finto Carabiniere”: un uomo ha chiamato la vittima, un’anziana di 84 anni, affermando che la targa dell’auto del marito – defunto da anni – era implicata in una rapina consumata in una gioielleria e che bisognava controllare tutti i preziosi presenti in casa per scongiurare che non vi fosse un coinvolgimento, preannunciando l’arrivo di un’agente donna in borghese, la sedicente “Molinaro Claudia“, per un finto controllo sui preziosi posseduti.
Al termine di una lunga e estenuante chiamata, durata un’ora, l’anziana vittima cede e apre la porta della propria casa alla sedicente carabiniera ma, il piano criminale degenera. Dopo essere stata fatta accomodare, la giovane donna – poco più ventenne -, poiché la vittima si era fatta sospettosa e non si decideva a consegnare gli ori che aveva raccolto in una scatola per consentire il finto “controllo”, ha usato la forza: ha strappato con violenza la scatola con i gioielli dalle mani della pensionata, per poi fuggire a piedi in strada. A quel punto, non si trattava più di una truffa, ma del reato ben più grave di furto con strappo pluriaggravato.
L’inseguimento e l’arresto.
I piani dei criminali, però, si sono ulteriormente complicati con l’arrivo casuale della figlia della vittima, che, in strada fuori casa vedeva l’anziana madre in uno stato di agitazione riferendogli che quella ragazza che si stava allontanando in direzione della piazza, che indicava alla figlia – poco distante da un ragazzo – glia aveva rubato tutti i gli ori. Poco dopo che l’anziana urlava il nome della ladra: “Signorina Claudia” la ragazza e il ragazzo iniziava a correre.
La figlia della vittima, senza esitare, si è messa all‘inseguimento. In piazza altri cittadini hanno dato supporto nel rintracciare i due e nel frattempo, la segnalazione giunta al NUE 112 ha innescato una caccia ai criminali. L’abile coordinazione dell’operatore della centrale operativa dei carabinieri di Sacile e la presenza già in loco dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Sacile e delle Stazioni di Fontanafredda e Aviano – che erano già in zona a seguito di alcune telefonate che segnalavano falliti tentativi di truffe ad anziani – hanno permesso in un tempo record d’intercettare la donna seguita in auto da un cittadino in contatto con la centrale operativa di Sacile e di trarre in arresto l’uomo nel frattempo fermato dalla figlia della vittima con il supporto di alcuni cittadini accorsi in suo aiuto.
I due, identificati in un 21enne e una 25enne, entrambi partiti da Napoli, sono stati arrestati in flagranza di reato e tradotti rispettivamente nelle Case Circondariali di Pordenone e Trieste, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per rispondere del reato di furto con strappo pluriaggravato. L’intera refurtiva di notevole valore, che nel corso della fuga era passata di mano dalla donna all’uomo, è stata recuperata per essere restituita alla legittima proprietaria.
Nell’albergo trovati altri gioielli.
La perquisizione della camera d’albergo occupata dalla giovane coppia consentiva di rinvenire al suo interno, stipati in un armadio tra i loro effetti personali, altra refurtiva riconducibile ad un altro crimine accaduto il giorno prima della città di Trieste ai danni di un anziano portatore di handicap, seguito dal fratello gemello, come il medesimo modo criminale.
Le indagini proseguono ora per accertare se la coppia si sia resa responsabile di ulteriori episodi e per identificare i complici che compongono un’organizzazione criminale dedita alla commissione di reati con la tecnica del finto carabiniere. L’importante risultato è stato raggiunto grazie all’azione congiunta tra Cittadini e Carabinieri e al coraggioso e determinante intervento della popolazione di San Quirino, che ha affrontato i malviventi, consentendone l’arresto da parte degli uomini dell’Arma.