Casa dello studente e trasporti, Università di Udine travolta dalle polemiche

La situazione dell’Università di Udine.

“Udine merita di essere una vera città universitaria e non semplicemente una città dove ha sede un’università. La differenza è sostanziale e sta soprattutto nei servizi che vengono messi a disposizione degli studenti”. L’affondo è della consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro. L’innesco della polemica che colpisce dritta l’Ateneo friulano è l’appello arrivato dagli studenti iscritti attraverso l’Unione degli universitari
(Udu). Lamentano la mancanza “di una casa dello studente in centro città e alla carenza generale di spazi”, ma la polemica, in queste ore, si è allargata ai servizi offerti agli studenti di Palazzo Antonini e dintorni.

“Il primo fatto grave – aggiunge Santoro – è che dal 2017 non esiste più una casa dello studente in centro città, in viale Ungheria dove prima della chiusura i posti erano 280 poi portati a 260. Adesso gli studenti ricevono un contributo alloggio per appartamenti privati o per accedere a un convitto, ma si tratta ovviamente di soluzioni ben più onerose. A questo si aggiunge il valore della casa dello studente di viale Ungheria data in primis dalla collocazione in centro, in prossimità della stazione a servizio del polo umanistico e giuridico-economico. E ancora, esiste l’elemento della socialità che si crea tra i ragazzi e le ragazze”.

Secondo il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell “è molto grave che i rappresentanti dell’associazione studentesca universitaria Udu Udine esprimano profondo disagio e denuncino di non disporre da cinque anni della Casa dello Studente di viale Ungheria a Udine”. Tra i primi a rispondere all’appello di Udu è la consigliera regionale Simona Liguori, che propone l’immediata apertura di un tavolo di confronto dove trovare in fretta una soluzione. “Gli studenti – spiega Liguori – hanno tutte le ragioni per rivendicare spazi e strutture che in altre realtà universitarie, anche regionali, certo non mancano. La situazione denunciata va affrontata e risolta con il contributo di tutti i soggetti interessati, ovvero prime fra tutte le istituzioni coinvolte”.

“A fronte di questa grave mancanza – ha concluso Santoro – il sindaco di Udine Fontanini è stato capace solo di proporre una riconversione dello stabile Ardiss, come se fosse la cosa più ovvia e semplice. In realtà oltre a questo errore strategico, la sua amministrazione ha dimostrato in questi quattro anni l’incapacità di programmare un servizio di trasporto pubblico degno di una città universitaria, nonostante dal contratto del Tpl ci siano ancora chilometri di servizio inutilizzati che potrebbero essere rivolti agli studenti”.