Nasce in Friuli uno dei più evoluti impianti al mondo per la produzione d’acciaio

Il governatore Fedriga accende il nuovo impianto QWR a Pozzuolo del Friuli.

Il nuovo impianto per l’acciaio inaugurato all’Abs.

Un nuovo, innovativo impianto per l’acciaio che si colloca ai vertici mondiali. È quello del laminatoio Qwr (Quality Wire Rod 4.0) delle Acciaierie Bertoli Safau (Abs), divisione del Gruppo Danieli, inaugurato questa mattina.

L’impianto renderà Abs la prima acciaieria in Europa in grado di offrire la più ampia varietà di prodotti di acciai speciali (automotive, mezzi pesanti, industria energetica aerospaziale, energia). Lo stabilimento avrà una capacità produttiva di 500 mila tonnellate di vergella l’anno (a velocità massima di 400Km/h) e non prevede la presenza di operatori in linea: tutto il processo potrà essere gestito a distanza con processori automatizzati. A Cargnacco verranno assunte 158 figure professionali altamente specializzate. La multinazionale ha investito circa 190 milioni di euro per la realizzazione del nuovo impianto per la laminazione della vergella, prestando particolare attenzione alla sostenibilità: verrà alimentato con un forno brevettato per ridurre non solo i consumi e le emissioni, ma anche il 50% degli scarti di lavorazione.

Alla cerimonia di inaugurazione, oltre ai vertici di Danieli, hanno partecipato anche il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, e gli assessori regionali Sergio Emidio Bini (Attività produttive), Fabio Scoccimarro (Difesa dell’Ambiente e energia) e Alessia Rosolen (Lavoro).

Siamo orgogliosi che un impianto considerato il migliore al mondo nel suo settore sia stato creato in Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato Fedriga -. Ciò consente al nostro territorio di rimanere al vertice per innovazione in Europa, ma anche di arricchire il tessuto produttivo. Il valore di avere qui un’eccellenza europea nell’innovazione produttiva è che crea un effetto emulazione per le piccole e medie imprese. Questa è la via da seguire anche come sistema Paese, perché rispetto alle sfide lanciate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza il Gruppo Danieli rappresenta un caso emblematico: grazie per quello che rappresentate per il Friuli Venezia Giulia e per il mondo”.

L’impatto ambientale è minimizzato dall’utilizzo di tecnologie che non richiedono l’impiego di sali di piombo fuso e temperature controllate e dal forno che dimezza il quantitativo di scaglia generata durante la lavorazione dei semi-prodotti.