Come riportare i giovani in montagna, proposte a confronto

L’azienda con sedi anche in Carnia punta a relazioni con atenei.

Come portare o riportare i giovani in montagna, per occuparli in aziende internazionali e ad alto tasso innovativo e che hanno deciso di mantenere la loro sede tra le cime del Friuli Venezia Giulia?

La risposta di Renato Railz, presidente del Gruppo Eurolls di Attimis, è “andando a cercarli dove si trovano, cioè soprattutto nelle Università. Negli atenei della regione, in quelli italiani e ovunque nel mondo si ritenga vi possa essere un felice incontro tra le proposte di un territorio e giovani energie”. Il gruppo ha, infatti, due plant produttivi a Villa Santina, fra gli insediati del Carnia Industrial Park a cui si aggiungono le sussidiarie in diverse parti del mondo, tra cui Messico, Brasile e Cina.

Specializzata nella produzione di rulli in acciaio e carburo di tungsteno, l’azienda sposta sempre più in là i confini del possibile, spinta da una costante volontà di ricerca e di produzione ad alto tasso tecnologico. Una visione imprenditoriale che si sposa con la necessità di poter contare su profili professionali prestanti e anche su energie giovani da inserire in contesti produttivi stimolanti e in espansione. “Ai giovani interessa molto poter lavorare in ambienti positivi e che assicurino un benessere complessivo della persona – analizza Railz -. Interessa parecchio anche mettersi alla prova in contesti aziendali sfidanti. La montagna friulana offre entrambe queste opportunità. Bisogna farle conoscere ancora di più per poter essere attrattivi”.

Per questo Railz auspica che soggetti come il Carnia Industrial Park, e altri attori che possano raccogliere una voce collettiva, aumentino gli sforzi per accorciare sempre di più le distanze tra le Università, gli istituti di ricerca, le scuole di specializzazione e le imprese del territorio. “Più reticolari saranno le relazioni che riusciremo a intessere – conclude Railz –, maggiore sarà la possibilità di attrarre qui i giovani nel corso dei loro stage, dei dottorati di ricerca, delle prime esperienze lavorative. Un periodo molto importante per cominciare a conoscere il mondo del lavoro e a innamorarsi delle nostre terre”.