In Fvg un fondo da 18 milioni per aiutare le imprese colpite dalla crisi

Il fondo d’emergenza della Regione in Fvg.

Agenzie di viaggio e tour operator, ma anche le imprese del mondo della cultura, ricreative, sportive, i cinema, noleggio attrezzature e spettacoli, trasporto privato. In generale le varie categorie escluse dal Dpcm governativo rispetto al tessuto economico regionale. Saranno dedicate anche a loro le misure di sostegno economico che la Regione ha deciso di finanziare con il fondo emergenza da 18 milioni di euro. Un fondo, introdotto con l’assestamento di bilancio autunnale, che sarà
utilizzato per erogare contributi a fondo perduto alle stesse categorie economiche penalizzate dall’ultimo Dpcm nazionale.

È questo il criterio generale che l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha condiviso con i sindacati e con i rappresentanti delle categorie economiche nel corso di due incontri tenutisi con l’obiettivo di definire le modalità di utilizzo del fondo regionale.

“Il nostro obiettivo è fare tutti gli sforzi possibili per andare incontro alle categorie più penalizzate sovrapponendoci ai codici Ateco del Dpcm Ristori e aggiungendo alcune categorie come, a titolo esemplificativo, le agenzie di viaggio e tour operator che non sono chiusi ma è come se lo fossero”, ha spiegato Bini, aggiungendo che “il secondo obiettivo che ci siamo dati è la velocità di erogazione: dobbiamo essere in grado di processare tutte le pratiche affinché entro metà dicembre i contributi siano accreditati ai beneficiari”.

Tra le categorie da ristorare Bini indica anche le imprese del mondo della cultura, ricreative, sportive, i cinema, noleggio attrezzature e spettacoli, trasporto privato. “Stiamo valutando in queste ore come integrare le categorie escluse dal Dpcm governativo rispetto al tessuto economico regionale, fermo restando che questo fondo andrà a beneficio prevalente del settore terziario”, ha detto Bini.

Il meccanismo di accesso al contributo sarà articolato in due modalità: da un lato, un accredito una tantum diretto a tutti coloro che avevano già fatto domanda sulla prima linea contributiva (34 milioni di euro licenziati a luglio); dall’altro, la possibilità di accedere al ristoro ex novo per le
partite Iva che non rientravano nel primo bando.

Quanto alle modalità di domanda Bini ha garantito che sarà improntata alla massima semplificazione, senza necessità di presentare alcun genere di documentazione se non un’autocertificazione come già avvenuto per la prima tranche dei ristori anti-crisi.