Il 90 per cento degli imprenditori friulani è stressato dalla pandemia

Il dato emerge da questionario messo di Confcommercio Udine.

Nove imprenditori su dieci sentono, in tempi di pandemia, un livello di stress elevato oltre la media. Il dato emerge da un questionario che fa da premessa a un progetto, CambiaMenti, dalla crisi al rilancio, messo a punto dai Giovani imprenditori di Confcommercio Udine, dal gruppo Professioni dell’associazione e da Afru.

La prima tappa dell’iniziativa è in programma mercoledì 19 maggio, a partire dalle 18.30, in presenza e in streaming, nella sede di Confcommercio Udine a Tavagnacco e punta da subito a fornire informazioni e strumenti pratici che l’imprenditore potrà applicare nel quotidiano.

Ai saluti del vicepresidente di Confcommercio Udine e coordinatore gruppo Professioni Fabio Passon, seguirà l’introduzione del presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Udine Stefano Ritella e della presidente Afru Rosarita Gagliardi. Quindi coordineranno il direttore del comitato tecnico scientifico di Afru Alessandro Vergendo e della docente di Neuropsicologia e Neuroscienze cognitive della università Cattolica Sacro Cuore di Milano Michela Balconi.

La ricerca di Confcommercio. 

Il questionario ha visto partecipare 183 soci Confcommercio. Il campione ha coinvolto in modo prevalente attività del commercio, del turismo e dei servizi, per l’83,4% over 40.

Il 90,1% ha dichiarato di sentire un livello di stress elevato sopra la media in questo periodo e il 70,1% non ha attivato in modo strutturato strategie per scaricare lo stress percepito, mentre solo il 26% ha seguito strategie ed esercizi strutturati e con metodo per gestirlo. Inoltre, il 68,7% afferma che lo stato emotivo in questo periodo ha condizionato le scelte lavorative. Durante l’emergenza, per il 47,8% degli intervistati, è pure peggiorata la comunicazione con collaboratori e stakeholders per il 47,8%.

Il progetto CambiaMenti evidenzia le esperienze positive di chi ritiene di aver attivato buone o sufficienti capacità decisionali. Questo significa che, comunque, la maggior parte degli imprenditori ha messo in campo risorse interne ritenute utili per far fronte alla crisi da pandemia. L’obietto del progetto è ora il confronto con i veri esperti delle aziende, gli imprenditori stessi, che avranno anche il supporto del team facilitatori Afru e degli studi in neuroscienze sociali.