Il caso Udine scatena la polemica sul ballottaggio, Fedriga: “E’ un tema da affrontare”

Dopo Udine, il centrodestra vuole abolire il ballottaggio.

A sollevare per primo il caso era stato il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, il giorno dopo la sconfitta di Pietro Fontanini al ballottaggio di Udine: “Il candidato del centrosinistra vince a Udine al secondo turno con meno voti rispetto a quelli del candidato di centrodestra al primo turno. La cambiamo questa legge elettorale?” è il commento che aveva affidato a twitter subito dopo i risultati delle urne.

Poi è arrivato nientemeno che il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli: “A mio modo di vedere il meccanismo del ballottaggio non ha più senso di esistere, perché c’è un evidente rischio di distorsione della volontà popolare – ha commentato sui social -. L’esempio più recente ed eclatante è quello di Udine: non solo il ballottaggio ha completamente ribaltato l’esito del primo turno, che vedeva Fontanini in netto vantaggio rispetto a tutti gli altri candidati, ma addirittura il nuovo sindaco è stato eletto al secondo turno con un migliaio di voti assoluti in meno rispetto a quelli raccolti da Fontanini al primo turno”.

“Come può avere senso un sistema simile, dove il vincitore ha raccolto meno voti dello sconfitto? Senza poi contare – ha concluso il ministro leghista -, il classico ‘mercato delle vacche’ che va in scena tra un turno e l’altro, in barba alla volontà dei cittadini”.

Insomma, dopo quanto successo a Udine, il centrodestra ha messo in discussione lo strumento del doppio turno. Ad essere contrario, ma non è una sorpresa, lo stesso Fontanini che oggi si è detto d’accordo con la posizione di Calderoli: “A Udine non ha vinto chi ha dimostrato di riuscire a raccogliere più consenso – ha detto l’ex primo cittadino -, ma chi ha avuto più capacità di mobilitare militanti e simpatizzanti. Al primo turno io ho raccolto 19000 voti, De Toni al ballottaggio è stato eletto sindaco con meno preferenze, 18000. Non è così che si rispetta la volontà popolare! Bisogna cambiare sistema elettorale, magari adottando quello più semplice e diretto che si usa per l’elezione del Presidente di Regione”.

Sul tema è stato interpellato anche il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga: “Dobbiamo porci il tema sui ballottaggi. Se chi partecipa al primo turno, come numero totale di elettori, è molto superiore a quello del secondo turno e la scelta al secondo turno viene stravolta da un numero inferiore di elettori, sicuramente esiste un problema nel rispettare la volontà popolare e chi viene eletto – ha detto all’Ansa -. Oggi c’è un sindaco a Udine che ha tutta la legittimità di essere eletto e di operare e non c’è dubbio – ha puntualizzato -, ma il problema dobbiamo porcelo. Dobbiamo far sì che il sistema elettorale rispecchi nel modo più ampio possibile la volontà popolare”.