Un fiume con i diritti: in Friuli la proposta per il riconoscimento giuridico del Tagliamento

Riconoscere al fiume Tagliamento una vera e propria personalità giuridica, cioè la possibilità di essere soggetto di diritti davanti alla legge. È la proposta portata avanti da Rete Comunità di Vita della Terra e Agorà degli Abitanti della Terra, che sarà al centro dell’incontro pubblico in programma venerdì 6 giugno a Udine, alle 18, al Circolo Ricreativo Nuovi Orizzonti a Udine. L’obiettivo? Tutelare il Tagliamento come bene comune vivente, non solo come risorsa.

Che cos’è la personalità giuridica per un fiume

Nel diritto, la personalità giuridica è la capacità di essere titolare di diritti e doveri. Se applicata a un elemento naturale, significa trattarlo non come oggetto, ma come soggetto, da proteggere in sé, non solo per gli esseri umani. In varie parti del mondo, fiumi e laghi hanno già ottenuto questo riconoscimento: è il caso del fiume Whanganui in Nuova Zelanda, del Gange in India o del Lago Erie negli Stati Uniti.

Il fiume Tagliamento e la proposta friulana

Il Tagliamento, considerato uno degli ultimi fiumi alpini a scorrere libero, è da tempo simbolo di biodiversità e integrità ecologica. Per questo motivo, le organizzazioni promotrici propongono di attribuirgli un’identità giuridica, con diritti propri, che ne impediscano il degrado e l’uso improprio. Il convegno del 6 giugno servirà come momento formativo e di confronto per avviare un percorso partecipato dal basso.

Il convegno per riconoscere diritti al re dei fiumi alpini.

L’incontro è promosso da Rete Comunità di Vita della Terra e Agorà degli Abitanti della Terra (fondata dall’economista e politologo di fama internazionale Riccardo Petrella). La Rete Comunità di Vita della Terra è una comunità informale di associazioni, liste civiche e realtà politiche che si batte per la difesa, promozione e valorizzazione dei Beni comuni. Ne fanno parte le seguenti realtà: Associazione le Donne resistenti aps, Associazione Lista Civica Progetto Innovare, Associazione proDES FVG, CeVi, Federazione Quadrifoglio, Patto per l’Autonomia, Rete Radiè Resch Udine, Rete ScuoleinComune, Time for Africa OdV e la rivista online Il Passo Giusto.

Al convegno del 6 giugno interverranno Pasquale Viola, docente di Enviromental Costitutionalism, già docente di Diritto dell’ambiente europeo e comparato all’Università di Trieste; Isabella d’Isola della Federazione per il Riconoscimento dei diritti del Lago di Garda; Luca Cecchi dell’associazione del Monastero del Bene Comune e dell’Agorà degli Abitanti della Terra; Sandro Cargnelutti presidente regionale di Legambiente FVG.

Perché riconoscere i diritti a un fiume

Secondo i promotori, riconoscere la personalità giuridica al Tagliamento significa dare voce alla natura, spostando la logica da “sfruttamento” a “convivenza”. In un’epoca di emergenze climatiche e crisi ecologiche, serve un cambiamento di paradigma: la natura ha un valore intrinseco, non solo economico o utilitaristico. Difendere il fiume, dunque, significa difendere anche la qualità della vita delle comunità locali.

Un movimento globale in crescita

Il riconoscimento giuridico della natura è parte di un movimento mondiale. In Ecuador, i diritti della natura sono inseriti nella Costituzione. In Bolivia, esiste una “legge della Madre Terra”. Anche in Europa si iniziano a vedere i primi segnali, come nel caso del fiume Atrato in Spagna. Il Tagliamento potrebbe essere il primo in Italia a seguire questa strada.