Volontario morto a Preone, in aula il racconto della tragedia

Il processo per la morte del volontario della protezione civile Giuseppe De Paoli.

È entrato nel vivo, ieri, giovedì 16 ottobre, il processo per la morte di Giuseppe De Paoli, il volontario della Protezione civile di Preone travolto da una ceppaia il 29 luglio 2023 durante un intervento di sgombero a seguito di fortunali.

L’aula del Tribunale di Udine era gremita di amministratori locali e colleghi del volontario, molti con la fascia tricolore a testimoniare solidarietà verso gli imputati, il sindaco di Preone Andrea Martinis e il coordinatore della Protezione civile Renato Valent, accusati di omicidio colposo per non aver valutato adeguatamente i rischi dell’attività.

Una vicenda che, nei mesi scorsi, aveva portato numerosi Comuni friulani a sospendere le attività dei propri gruppi di Protezione civile, in segno di protesta contro un quadro normativo che equipara i sindaci e i coordinatori a datori di lavoro.

La testimonianza.

Tra i momenti più intensi dell’udienza, la testimonianza di Fabio Missana, consigliere comunale a Preone ed ex guardia forestale, che quel giorno si trovava accanto a De Paoli e Valent. L’uomo ha ricostruito le fasi dell’incidente, spiegando che insieme agli altri due stavano verificando l’accessibilità alle cascate dell’Arzìno, sulla strada forestale Preone-Pozzis, per rimuovere alcuni alberi caduti a causa del maltempo.

Missana ha raccontato di aver percepito un improvviso rumore, simile a uno schianto, seguito da un boato e da una nuvola di polvere. Voltandosi, si era trovato di fronte una ceppaia di circa due metri di diametro, caduta a pochi centimetri da lui. Subito, insieme a Valent, aveva iniziato a cercare De Paoli, chiamandolo più volte senza ricevere risposta. Dopo alcuni istanti avevano notato spuntare dallo sterpaglio uno scarpone: sotto i rami e le foglie giaceva il corpo del volontario, con una ferita evidente al volto.

Le indagini e i rilievi

Durante l’udienza sono stati ascoltati anche gli agenti della Guardia di Finanza intervenuti sul posto e il medico legale Lorenzo Desinan, che ha confermato in aula quanto contenuto nella relazione autoptica.
Le domande del pubblico ministero si sono concentrate sulle procedure di sicurezza, sull’uso degli strumenti di protezione e sui corsi di formazione seguiti dai volontari.

Il processo riprenderà l’11 dicembre, quando saranno ascoltati altri testimoni tecnici e si entrerà nel merito della valutazione delle responsabilità.