Addio a don Vitaliano Papais, guida spirituale degli emigranti friulani

Morto a 85 anni don Vitaliano Papais.

Si è spento a 85 anni, a Toronto, don Vitaliano Papais, instancabile pastore originario di Ramuscello di Sesto al Reghena e figura di riferimento per migliaia di emigrati friulani in Canada. Ordinato sacerdote nel 1964, aveva svolto i suoi primi incarichi nelle parrocchie di Fontanafredda e Valvasone, prima di partire nel 1979 per l’Ontario, dove ha dedicato oltre quarant’anni al servizio delle comunità cristiane e degli italiani all’estero.

Dal suo arrivo a Brampton l’11 settembre 1979, don Vitaliano ha operato come parroco alla St. Patrick’s Church. Ha ricoperto anche il ruolo di assistente spirituale dell’EFASCE (Ente Friulano Assistenza Sociale e Culturale Emigranti), diventando per gli emigrati non solo guida religiosa ma anche punto di riferimento umano, culturale e sociale.

A darne l’annuncio, con parole cariche di affetto e gratitudine, è stato EFASCE Canada: “È con profondo dolore e fede incrollabile nella promessa della vita eterna che annunciamo la scomparsa del nostro pastore fedele. Don Vitaliano aveva una fede incrollabile, uno spirito compassionevole e un’instancabile dedizione alla sua comunità. Guidava con umiltà, pregava con sincerità e donava con amore. Sebbene abbia lasciato questa vita terrena, la sua eredità continua a vivere in tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo”.

Anche EFASCE – Pordenonesi nel mondo ha voluto esprimere il proprio cordoglio, ricordando come don Papais si fosse sempre preso cura degli emigranti friulani, “in un tempo in cui molti emigranti, lontani da casa e dalla lingua, sentivano il bisogno di un sacerdote che tenesse viva la fede e le tradizioni della terra d’origine”. La sua presenza ha rappresentato un ponte tra le generazioni e tra le due sponde dell’oceano.

Nel 2022, il Comune di Valvasone Arzene gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, primo a ricevere tale riconoscimento dopo la fusione tra i due enti, in segno di riconoscenza per i legami mai interrotti con il territorio e la comunità. Aveva lasciato un ricordo vivo tra gli ex alunni delle scuole di Arzene, dove insegnò religione negli anni Settanta, distinguendosi per la sua capacità di dialogo con i giovani in un periodo di profondi cambiamenti.

Nel 2007, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferì l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, per “l’instancabile e ammirevole attività a favore della comunità italiana in Canada e per i meriti acquisiti nei confronti dello Stato Italiano”. Con la sua morte, scompare un testimone profondo dell’esperienza migratoria friulana del Novecento: un uomo di Chiesa che ha saputo tenere unite fede, identità e memoria collettiva, anche a migliaia di chilometri da casa.