Il polo sciistico Canin-Sella Nevea torna in pista: 100milioni per il rilancio

Il rilancio del polo sciistico transfrontaliero Canin-Sella Nevea.

Dopo anni di incertezze, il polo sciistico Canin–Sella Nevea torna a correre. La Slovenia ha infatti firmato a Bovec la progettazione esecutiva per la riqualificazione del comprensorio, dando il via libera a un intervento strategico che riaccende le speranze per lo sviluppo transfrontaliero dell’area.

“Per anni il Friuli Venezia Giulia ha creduto nello sviluppo del polo Canin–Sella Nevea, stanziando risorse e programmando interventi sul versante italiano. Quando era emerso il rischio che la Slovenia rallentasse o rinunciasse all’investimento, mi sono recato a Bovec per ribadire l’importanza strategica del progetto. Oggi posso dire che la scelta slovena va nella direzione giusta e ne sono soddisfatto: il polo transfrontaliero torna a correre“, dichiara Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale FVG.

La Slovenia ha così avviato la documentazione necessaria alla riapertura e alla modernizzazione del versante sloveno, con un investimento stimato in 100 milioni di euro, di cui fino a 30 milioni cofinanziati dallo Stato. Il cronoprogramma prevede la consegna degli elaborati fino al permesso di costruire in 150 giorni. “Dati che confermano una scelta concreta e tempi stringenti: è ciò che auspicavamo. Ringrazio il sindaco di Bovec, Valter Mlekuž, e il vicepresidente del Parlamento sloveno, Danijel Krivec”, aggiunge Mazzolini.

Il collegamento internazionale con Sella Nevea rappresenta un unicum nell’arco alpino orientale. “Più investimenti su questa stupenda montagna significano più stagioni, maggiore sicurezza degli impianti e ricadute economiche per entrambi i versanti. In questi due anni di stop del lato sloveno abbiamo continuato a lavorare sul nostro, completando interventi sugli impianti: la Regione FVG sta rifacendo la seggiovia Gilberti, che diventerà una quadriposto, velocizzando il collegamento. Ora serve coordinamento operativo per riattivare pienamente il sistema e valorizzare l’offerta congiunta”, spiega Mazzolini.