Led con bestemmia compare a Monfalcone, il sindaco presenta due esposti

Gli esposti per il led con bestemmia apparso a Monfalcone.

Una scritta gravemente ingiuriosa, accompagnata da una bestemmia, viene pubblicata durante la notte su un led a scorrimento di un’attività di money transfer gestita da un cittadino straniero, in centro a Monfalcone.

Il sindaco Anna Maria Cisint, nel manifestare immediatamente lo sdegno per l’accaduto, ha inviato due esposti alla Procura della Repubblica e al Prefetto, oltre ai verbali sanzionatori comminati in mattinata dalla polizia locale al titolare dell’attività. “Segnalo anche – precisa il primo cittadino – la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per ogni profilo di sicurezza e ordine pubblico della vicenda descritta per la presenza di condotte che ritengo contrarie alla legge e per adottare ogni opportuno e necessario intervento in considerazione dell’allarme sociale e della preoccupazione generata da questi fatti nella comunità di Monfalcone, da me rappresentata. A questo fine la presente è inviata anche al Prefetto di Gorizia”.

“Ci sentiamo indignati come monfalconesi per l’offesa religiosa e per il danno civile reso all’immagine della città. Mi sono immediatamente attivata con gli esposti affinché gli organi competenti possano eseguire tutti i necessari accertamenti e valutare la sussistenza di possibili profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti”, ha dichiarato ancora il sindaco.

“Accanto alla profonda indignazione, la comunità cittadina, di cui mi faccio partecipe, è profondamente scossa e preoccupata da questi fatti anche per il messaggio di istigazione nei confronti dei cattolici che in tanti mi hanno contattato per le offese gravi alla nostra sensibilità religiosa. In una città così complessa va affermata immediatamente la ferma condanna da parte di tutti. Soprattutto in un momento come questo”.

Alla Procura viene quindi richiesto di disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente in narrativa, valutando gli eventuali ulteriori profili d’illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti, verificando anche l’eventuale applicabilità dell’art. 595 c.p. comma III, relativo all’ingiuria e alla diffamazione rivolta alla comunità cittadina.

Infine il sindaco Cisint precisa che con l’esposto si intende inoltre formulare denuncia-querela, sempre in relazione ai fatti sovra descritti, nell’ipotesi in cui dagli accertamenti svolti dalle Autorità competenti dovessero emergere fattispecie di reato per i quali la legge richiede la procedibilità a querela di parte. Ci si riserva, in ogni caso, di valutare la possibilità di procedere in sede civile per danno d’immagine del Comune ex art. 2043 cc visto il costante impegno per dare a Monfalcone dignità e valore.