Trieste




Trieste, la capitale della Mitteleuropa

Trieste è una città del Friuli Venezia Giulia, situata al confine con la Slovenia. La città ha una storia millenaria e ha subito diverse dominazioni, tra cui quella austriaca, italiana e jugoslava.

La storia di Trieste

Le origini di Trieste risalgono all’epoca romana, quando era un piccolo villaggio chiamato Tergeste. La città fu poi conquistata dai Goti, dai Bizantini e dai Longobardi. Nel Medioevo, Trieste fu un importante centro commerciale e culturale.

Dall’epoca romana

Nonostante la storia inizia in epoca preromana, solo nel II secolo d.C. questo borgo di pescatori assunse la designazione di “urbe” quando divenne colonia romana. Durante questo periodo, emersero importanti opere architettoniche come il Foro e il Teatro, i cui resti sono ancora visibili sul colle di San Giusto. Dopo il periodo di splendore dell’Impero Romano, Trieste subì un declino a causa delle invasioni barbariche a partire dal III secolo d.C. Queste occupazioni perdurarono fino al IX secolo, quando la città passò sotto l’egemonia dei Franchi.

Dominazione austriaca

Trieste raggiunse il riconoscimento come libero comune nel 1300, quando la popolazione si affidò alla protezione di Leopoldo III d’Austria, stabilendo un lungo e proficuo legame con la dinastia asburgica. Sotto il dominio austriaco, Trieste divenne un Porto Franco, emergendo come uno dei principali porti europei e il più grande dell’Impero. Durante questo periodo, la città iniziò a manifestare la sua natura multietnica, attrattiva per immigrati provenienti da varie regioni, come Istria, Veneto, Dalmazia, Friuli, Slovenia, Austria, Ungheria, Serbia e Grecia. Questa diversità si riflette ancora oggi nelle tradizioni culinarie, nei luoghi di culto, nei dialetti e nei cognomi dei triestini.
La città rimase austriaca fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. In questo periodo, Trieste fu un importante centro culturale e commerciale. Nel XIX secolo, Trieste si trasformò in una città moderna con l’editto del re Carlo VI nel 1719, che la confermò come Porto Franco, potenziando ulteriormente i commerci portuali e contribuendo alla prosperità della città. Durante questo periodo, vennero fondate banche, grandi compagnie assicurative e la Borsa, testimoniando la ricchezza e il benessere dei triestini. Nonostante il dominio austriaco, Trieste mantenne stretti legami con l’Italia sia a livello commerciale che culturale, alimentando il desiderio di annessione.

Prima Guerra Mondiale

Durante la Prima Guerra Mondiale, Trieste fu un importante teatro di guerra. La città fu contesa tra le forze italiane e austriache e subì gravi danni.

Trattato di Saint-Germain

Al termine della Prima Guerra Mondiale, Trieste fu assegnata all’Italia. La città fu ricostruita e tornò a essere un importante centro culturale e commerciale. Il ritorno all’Italia avvenne nel 1918 e la città perse lo status di Porto Franco, riducendosi a un porto ordinario.

Seconda Guerra Mondiale

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Trieste fu nuovamente teatro di guerra. La città fu occupata dai tedeschi e subì gravi danni.

Trattato di Parigi

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la “questione triestina” emerse a causa delle dispute territoriali tra Italia e Jugoslavia nella Venezia Giulia. Il 10 febbraio 1947, con la firma del Trattato di Parigi, l’Italia perse la città di Trieste e la parte nordoccidentale dell’Istria, che furono annesse al Territorio Libero di Trieste (TLT). Il TLT era un’entità politica autonoma, governata da un Consiglio di Stato composto da rappresentanti italiani, sloveni e croati. Nel 1954, con il Memorandum di Londra, Italia e Jugoslavia raggiunsero un accordo provvisorio sulla divisione del TLT. La zona A fu assegnata all’Italia, mentre la zona B fu annessa alla Jugoslavia. La divisione del TLT fu infine sancita dal Trattato di Osimo, firmato il 10 novembre 1975. Il trattato pose fine alle rivendicazioni territoriali tra Italia e Jugoslavia e rese definitive le frontiere tra i due Paesi.

Slovenia nell’Unione Europea

Nel 2004, la Slovenia è entrata a far parte dell’Unione europea. Questo evento ha avuto un impatto significativo su Trieste, che ha perso la sua tradizionale posizione di città di confine. Nel 2007, la Slovenia ha aderito alla convenzione di Schengen, che prevede l’abolizione dei controlli alle frontiere tra i Paesi aderenti. L’adesione della Slovenia alla convenzione di Schengen ha reso i confini italo-sloveni più fluidi e ha permesso a Trieste di integrarsi maggiormente nel contesto europeo. L’abolizione dei controlli alle frontiere ha avuto un impatto positivo sull’economia di Trieste. La città ha visto aumentare il turismo e gli investimenti stranieri. Inoltre, la possibilità di viaggiare liberamente tra Italia e Slovenia ha favorito la cooperazione tra le due nazioni.

Cosa vedere a Trieste

Il centro storico è la parte più antica della città e ospita numerosi edifici storici, tra cui il Castello di San Giusto, il Palazzo del Governo e il Teatro Romano. Il Molo Audace è un lungo molo che si estende nel mare Adriatico. Da qui si gode di una splendida vista sulla città e sul Golfo di Trieste. Il Porto Vecchio è un antico porto che è stato riqualificato e oggi ospita numerosi ristoranti, bar e negozi. Piazza Unità d’Italia è la piazza principale della città ed è considerata una delle più belle piazze d’Europa. Il Canal Grande è un canale artificiale che attraversa il centro storico della città. Il Museo Revoltella è un museo d’arte che ospita una collezione di opere di artisti italiani e internazionali. Il Museo Civico di Storia e Arte è un museo che espone reperti archeologici, artistici e storici della città. Il Museo Sartorio è un museo di arte decorativa che ospita una collezione di mobili, dipinti e sculture. Il Museo del Mare è un museo che racconta la storia della navigazione e della marineria triestina.

Cosa fare a Trieste

Visitare il Castello di San Giusto, un castello medievale che domina la città. Passeggiare sul Molo Audace e ammirare la vista sul Golfo di Trieste. Visitare il Porto Vecchio e gustare un aperitivo in uno dei numerosi bar.

Cosa mangiare a Trieste

Come già accennato, una delle caratteristiche distintive di Trieste è la sua gastronomia tipica. Per l’aperitivo, gli immancabili sono lo spritz e i rebechin (stuzzichini): in particolare, polpette di carne, tartine di pane con prosciutto e kren grattugiato, jamar e tabor. Tra i primi piatti, spicca indubbiamente la jota: una zuppa a base di fagioli, crauti e cotenna di maiale, oltre alla minestra di fagioli e bobici (mais) e gli gnocchi di pane conditi con il gulash. Proprio il gulash, insieme al tabor, è protagonista dei secondi piatti tipici della zona, affiancati dalle luganighe viennesi (salcicciotti lunghi), cevapcici (salsicce di carne macinata insaporite con spezie), calandraca (spezzatino), capuzi (crauti) e patate. Anche i secondi piatti a base di pesce meritano di essere assaporati: sardoni in saor, pedoci allo scotadeo, gamberi alla besara, merluzzo alla istriana e baccalà mantecato. Infine, la pasticceria triestina è rinomata e deliziosa. I pezzi forti includono putizze, pinze, fave e strucoli. Tra i dolci, vanno menzionati gli gnocchi di susine, che molti ristoranti servono ancora come primo piatto. Un buon pasto non può prescindere dall’accompagnamento di un bicchiere di ottimo vino. I vini tipici del Friuli includono il rosso Terrano e la vitovska, un eccellente vino bianco spesso utilizzato negli aperitivi.