La petizione del Comitato “No Biometano a Pagnacco”.
Aumenta la mobilitazione popolare contro la proposta di realizzazione di un impianto a biometano in località Modoletto, nel comune di Pagnacco. In poco più di una settimana, la petizione del Comitato “No Biometano a Pagnacco” ha raccolto 960 firme cartacee valide, testimonianza del forte dissenso dei cittadini verso il progetto.
I punti raccolta firme sono stati attivati nei comuni di Pagnacco, Colloredo, Tricesimo e Tavagnacco, e possono firmare tutti i cittadini italiani residenti in Friuli Venezia Giulia. Il Comitato continua a promuovere l’iniziativa anche attraverso il proprio sito e canali social, aggiornando costantemente la lista delle attività aderenti.
La riunione pubblica.
Nella riunione pubblica di martedì 5 agosto, promossa dall’Amministrazione comunale e alla quale hanno partecipato oltre 200 persone, la sindaca Laura Sandruvi ha confermato la contrarietà del Comune al sito individuato, mentre due assessori hanno illustrato le principali criticità di viabilità e di tutela paesaggistica. Il Comitato registra il sostegno del Presidente della Comunità Collinare del Friuli (di cui Pagnacco fa parte) e sta raccogliendo ulteriori adesioni da associazioni locali ed extra-regionali. Oltre quindici professionisti hanno dato disponibilità pro bono per analizzare la documentazione (attesa dalla Regione).
Il Comitato ha inoltre avviato una raccolta fondi per coprire le spese legali, garantendo la piena trasparenza attraverso rendicontazioni pubbliche. In programma vi sono una serata informativa entro fine agosto e nuovi banchetti informativi durante eventi pubblici e sagre locali.
Le richieste.
Tra le principali richieste, il Comitato sottolinea la necessità di adottare un quadro normativo vincolante, con criteri chiari per l’individuazione delle aree idonee o non idonee all’installazione di impianti a biometano, affinché siano tutelati ambiente, paesaggio e salute pubblica. Chiede inoltre che la transizione energetica sia pianificata in modo trasparente, partecipato e coordinato, evitando iniziative speculative e garantendo che prevalga l’interesse collettivo.
Viene richiesto anche un impegno concreto nella promozione di modelli energetici realmente sostenibili, con impianti collocati esclusivamente in zone industriali o già compromesse, evitando il consumo di suolo agricolo e la perdita di biodiversità, e mantenendo le distanze dai centri abitati. Secondo il Comitato, è fondamentale attivare percorsi che tutelino e valorizzino il patrimonio rurale e paesaggistico, coinvolgendo direttamente i Comuni della Comunità Collinare del Friuli e riconoscendo il valore dell’ambito C4 della Valle del Cormor.
Altro punto cardine è la richiesta di un coinvolgimento preventivo e vincolante delle comunità locali, dei comitati civici e delle rappresentanze territoriali in tutti i procedimenti autorizzativi. In linea con le normative vigenti, viene inoltre chiesta l’attivazione dello screening di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA),, al fine di stabilire se il progetto debba essere sottoposto a una VIA completa.
Infine, il Comitato sollecita la sospensione dell’iter autorizzativo dell’impianto di Pagnacco, in attesa di una verifica approfondita della compatibilità territoriale, ambientale, viabilistica, storica e paesaggistica del progetto. L’appello alla cittadinanza è chiaro: informarsi, firmare la petizione dal vivo, aderire al Comitato e contribuire alla diffusione dell’iniziativa. Ogni firma e ogni contributo – sottolineano gli organizzatori – sono fondamentali per la tutela del territorio.