Stalking senza tregua all’ex, si finge persino carabiniere: scatta il braccialetto elettronico

Stalking a Pordenone: scatta il braccialetto elettronico.

Ancora una volta, l’incubo per una donna si è ripresentato nonostante le condanne e le misure cautelari già emesse in passato: la Polizia di Stato di Pordenone ha eseguito un nuovo provvedimento di divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un uomo già ammonito e condannato per stalking, atti persecutori, danneggiamenti e minacce nei confronti della sua ex compagna.

Il caso affonda le radici nel 2020, quando la donna aveva deciso di rivolgersi alla Questura dopo mesi di vessazioni. Da tempo subiva intrusioni nella propria abitazione, danni all’auto e agli arredi esterni, insulti continui e, soprattutto, un clima di terrore crescente. L’uomo, incapace di accettare la fine della relazione, aveva anche minacciato la donna di morte, arrivando a mostrarle un coltello. Tra gli episodi più gravi, un tentativo di colpire con calci il cane della vittima.

Inizialmente, a suo carico era stato emesso un ammonimento del Questore e successivamente un primo divieto di avvicinamento. La sua condotta, però, era degenerata fino all’arresto e a una condanna definitiva a un anno e dieci mesi di reclusione, da scontare in parte in carcere e in parte ai domiciliari.

Scontata la pena, l’uomo ha ripreso le molestie. Nonostante i precedenti, ha continuato a perseguitare l’ex compagna: telefonate ossessive, messaggi e appostamenti sotto casa. In un’occasione ha contattato la donna sul luogo di lavoro spacciandosi per maresciallo dei carabinieri, arrivando a minacciare il pestaggio di un amico che si era qualificato come suo nuovo fidanzato. Una volta bloccato il suo numero di telefono, ha coinvolto persone vicine alla vittima, molestandole con intimidazioni e telefonate oscene.

Le indagini della Seconda Sezione della Squadra Mobile di Pordenone, specializzata nei reati contro la persona, hanno permesso di ricostruire in dettaglio l’intera escalation persecutoria. Incrociando testimonianze dirette e analisi dei tabulati telefonici, gli investigatori hanno raccolto elementi sufficienti per una nuova misura cautelare. Il Gip ha così disposto il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico, con l’obiettivo di monitorare costantemente i movimenti dell’indagato.

La Polizia di Stato, nel dare notizia del provvedimento, rinnova l’invito a denunciare tempestivamente ogni forma di violenza o persecuzione, ricordando che il pronto intervento delle forze dell’ordine è fondamentale per tutelare le vittime e prevenire episodi più gravi.