Intossicati dal botulino nelle verdure sott’olio: famiglia in ospedale

Intossicazione da botulino per una donna e il figlio di 19 anni.

Una madre e figlio diciannovenne di San Vito al Tagliamento sono stati ricoverata all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone per una grave intossicazione da botulino, dopo aver consumato verdure sott’olio fatte in casa. Le loro condizioni, fortunatamente, sono ora stabili.

L’allarme è scattato quando la madre, una donna di 50 anni, e il figlio si sono presentati al Pronto soccorso di San Vito al Tagliamento con sintomi neurologici preoccupanti: vista annebbiata, diplopia e dilatazione delle pupille. I sanitari, riconoscendo subito i segnali tipici del botulismo, hanno agito con tempestività.

I due hanno raccontato di aver consumato nei giorni precedenti una conserva di verdure sott’olio preparata in casa, sospettata di essere la fonte della contaminazione. È stato immediatamente contattato il Centro Antiveleni di Pavia, punto di riferimento nazionale per questi casi, che ha disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Pordenone anche del padre, che aveva mangiato le stesse verdure pur senza manifestare sintomi.

Parallelamente, è partita una staffetta delle forze dell’ordine, coordinata dal Centro Antiveleni, per raggiungere Bologna e recuperare l’antidoto salvavita contro la tossina botulinica. Una corsa contro il tempo che si è rivelata decisiva. Grazie all’intervento rapido dei medici e alla collaborazione tra ospedali, forze dell’ordine e specialisti, la famiglia è ora fuori pericolo. Madre e figlio restano ricoverati in osservazione con sintomi lievi ma in miglioramento, mentre il padre è sotto controllo precauzionale. Gli accertamenti proseguono per identificare con precisione il ceppo di tossina responsabile dell’intossicazione.