L’oste aggredito a San Giovanni al Natisone riapre il suo bar.
A San Giovanni al Natisone, in piazzetta Tomadini, l’insegna dell’Osteria Al Cjanton è tornata ad accendersi: due mesi dopo la notte in cui un pugno gli ha portato via l’occhio sinistro, Mario Deganis, storico gestore del locale, ha deciso di riaprire. Una scelta che ha commosso il paese, da settimane accanto al settantenne con parole, gesti e piccoli simboli di solidarietà lasciati fuori dalla porta del bar.
Un ritorno che vale più di una festa
Nessuna inaugurazione ufficiale, solo un giorno qualunque che è diventato speciale per chi conosce Mario da una vita. Dopo settimane di cure e incertezze, il barista ha voluto rimettersi in gioco, nonostante le difficoltà legate alla perdita della vista da un occhio e alla stanchezza che ancora si fa sentire. A spingerlo, la voglia di tornare alla normalità e la presenza costante della figlia e dei clienti affezionati.
L’aggressione e le indagini
L’episodio che ha cambiato la vita di Deganis risale alla sera del 12 agosto, quando l’uomo aveva richiamato un gruppo di ragazzi per le biciclette lasciate in disordine davanti al locale chiuso. Dalle parole si era passati in fretta ai fatti: uno dei giovani lo aveva colpito con un pugno, facendolo cadere a terra.
Le indagini dei carabinieri hanno permesso di identificare sette minorenni, tutti italiani e residenti tra San Giovanni e Manzano. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno aiutato a chiarire la dinamica. Il fascicolo è ora sul tavolo del Tribunale per i minorenni di Trieste, che dovrà stabilire le responsabilità dei coinvolti.
L’abbraccio del paese
Ad annunciare la riapertura è stata la figlia di Deganis, sui social: un annuncio che ha ricevuto molti commenti di incoraggiamento e gioia. E quando il bar ha riaperto le serrande, dopo due mesi, la comunità non è mancata all’appello. C’è chi è passato per un caffè, chi per una partita a carte, chi solo per stringere la mano a Mario.