Trieste, il bilancio dei Carabinieri: più controlli, prevenzione e vicinanza ai cittadini

Il bilancio dell’attività dei carabinieri di Trieste.

Un’Arma sempre più presente sul territorio, attenta non solo alla repressione dei reati ma soprattutto alla prevenzione e alla sicurezza percepita dai cittadini. È questo il quadro che emerge dal bilancio annuale presentato dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Trieste, che traccia un anno di intensa attività a tutela dell’ordine pubblico e della coesione sociale.

Nel corso del 2025 i Carabinieri hanno intensificato i servizi di controllo del territorio, superando quota 12.500 pattuglie automontate e appiedate, con un incremento di circa il 10% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i servizi di ordine pubblico, oltre 3.500, che hanno visto l’impiego complessivo di più di 32.000 militari. Particolare attenzione è stata rivolta ai servizi a piedi e al “Carabiniere di Quartiere”, cresciuti di circa il 30%, a conferma di una strategia orientata alla prossimità e al dialogo con cittadini e commercianti.

L’attività di controllo si è tradotta in circa 56.000 verifiche, con l’identificazione di 130.000 persone e il controllo di oltre 47.000 veicoli, soprattutto per contrastare la guida in stato di alterazione da alcol o sostanze stupefacenti. Nel complesso, sono stati perseguiti quasi 5.700 delitti, con circa 1.900 persone denunciate in stato di libertà e oltre 180 arrestate.

Rilevante il contributo del Comando Compagnia di Aurisina, che con 33 arresti ha fatto registrare uno dei numeri più alti a livello nazionale per il rintraccio di persone ricercate, anche grazie ai controlli rafforzati nelle aree di confine. Importanti risultati sono arrivati anche sul fronte del contrasto alle truffe, in particolare ai danni degli anziani: se da un lato si registra un lieve aumento delle denunce, dall’altro cresce in modo significativo il numero delle truffe scoperte, segno di un’azione investigativa sempre più mirata.

Ampio spazio è stato dedicato alla lotta contro la violenza di genere, con numerosi interventi di tutela delle vittime, arresti e misure cautelari. In questo ambito si inserisce anche l’inaugurazione della rinnovata stanza d’ascolto protetto presso il Comando Provinciale, realizzata nell’ambito del progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, simbolo di un approccio più umano e attento alle esigenze delle donne che decidono di denunciare.

Non meno significativo l’impegno sul piano sociale e solidale: dalle iniziative per i bambini dell’Ospedale Burlo Garofolo alle campagne di donazione del sangue, fino agli incontri con studenti e anziani nell’ambito del progetto “Cultura della Legalità”. Attività che rafforzano il legame tra l’Arma e la comunità, contribuendo a diffondere valori di responsabilità e rispetto delle regole.

Il bilancio restituisce l’immagine di un’Arma profondamente radicata nel territorio triestino, capace di coniugare rigore operativo e attenzione al benessere collettivo. Una presenza costante che, anche per il 2026, si pone l’obiettivo di rendere le comunità sempre più sicure, confermando i Carabinieri come punto di riferimento imprescindibile per la cittadinanza