Intitolata una via all’eroica levatrice di Sant’Osvaldo e a don Blanchini

Le nuove denominazioni a Udine.

Maria Candusso Levatrice e don Eugenio Blanchini sono le due figure che il Comune di Udine ha deciso di ricordare intitolandogli due nuove vie.

Maria Candusso Levatrice.

La prima è relativa al nuovo piazzale che si trova tra via Sigeardo e via Basiliano, che porterà il nome di Maria Candusso Levatrice, protagonista di un episodio di massimo altruismo. Dopo aver acquisito il diploma di levatrice alla scuola di Ostetricia dell’Università di Padova, iniziò ad esercitare la professione a Udine nel 1910 e divenne levatrice del Comune di Udine con S. Osvaldo nella zona di sua competenza.

Era il 27 agosto 1917, quando in occasione dello scoppio dei depositi di munizioni posti nella frazione di Sant’Osvaldo dimostrò il suo coraggio. La mattina del 27 agosto, Maria Candusso venne chiamata perché una giovane doveva dare alla luce un bambino. Alle 10.45 però ci fu un primo scoppio che, fece crollare parte del soffitto e fuggire i famigliari presenti. Maria Candusso non abbandonò la giovane: la trasferì al piano sottostante, riparandosi in cucina. Dopo il secondo scoppio, la levatrice capì che era necessario abbandonare la casa e portò la giovane in un piccolo casotto, alto appena un metro e mezzo, dove nacque la bambina. Solo nel momento in cui un camion militare aveva portato in salvo la madre e la piccola, Maria Candusso lasciò il luogo di pericolo. Il Ministro dell’Interno, informato del fatto, decretò a favore della levatrice una medaglia d’argento al valore civile.

Don Blanchini.

L’altra zona, invece, è l’area verde in via Fermo Solari che sarà dedicata a Don Eugenio Blanchini, sacerdote, educatore e punto di riferimento per la comunità, per il settore dell’emigrazione e per l’educazione dei ragazzi abbandonati.

Consacrato sacerdote nel 1885, dopo alcuni anni di servizio nelle Valli del Natisone, fu trasferito a Udine, dove operò nell’orfanotrofio Tomadini e dal 1899, come parroco di San Giorgio Maggiore, un rione cittadino abitato prevalentemente da ceti sociali indigenti. Per aiutare i suoi parrocchiani, iniziò a diffondere moderni criteri di coltivazione, pubblicando libri sul metodo Solari, sulle latterie sociali e sulle associazioni dei lavoratori. Nel 1903 fondò a Udine la prima Cassa di risparmio e prestito dei lavoratori. L’impegno di don Blanchini però non si limitò alla sua comunità, infatti si dedicò anche agli emigranti. Fu cofondatore del Segretariato del popolo e tra i missionari degli emigranti istituì la Società di San Raffaele. Diede vita a molti ricreatori maschili e femminili frequentati da centinaia di giovani da tutta la città e ad una scuola professionale per ragazze, che dopo la sua morte fu intitolata a lui.

Via Aurelio Mistruzzi.

Oltre a queste due nuove figure, il Comune ha deciso di modificare la tabella di via Aurelio Mistruzzi, aggiungendo la dicitura: “Giusto tra le Nazioni”. Questo perché il noto scultore friulano, insieme alla moglie Melania Yaiteles, a Roma si adoperarono per salvare gli ebrei perseguitati. Il loro supporto fu così importante che sono stati compresi tra i Giusti delle Nazioni nel Museo Yad Vashem di Gerusalemme. La pratica per il riconoscimento dei Mistruzzi tra i Giusti venne avviata da Lea Polgar, salvata quand’era bambina, a loro insaputa.