Nodo ferroviario di Udine: servono altri 36 milioni di euro

L’incontro per il nodo ferroviario di Udine.

“Se lo Stato ci riconoscerà 36 milioni di euro allora sarà possibile iniziare la seconda parte dei lavori strettamente collegati alla prima tranche con i quali dare il via alla sistemazione del nodo ferroviario di Udine“. È stata questa la richiesta avanzata dall’assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante durante l’incontro svoltosi a Roma al ministero delle Infrastrutture e Trasporti. In quell’occasione l’esponente dell’esecutivo Fedriga si è confrontata con i funzionari del dicastero per fare il punto su alcuni temi strategici riguardanti alcune infrastrutture presenti in Friuli Venezia Giulia.

“Innanzitutto – ha spiegato l’assessore Amirante – il nostro ringraziamento va al viceministro Galeazzo Bignami per aver reso possibile questo importante e fruttuoso incontro. Uno dei principali argomenti analizzati ha riguardato il nodo ferroviario di Udine, sia per la parte merci sia per la tratta afferente al trasporto di persone. In particolare, abbiamo potuto illustrare i progetti che prevedono la realizzazione della stazione merci, la bretella esterna all’abitato di Udine ed il collegamento, attraverso un nuovo binario, che consente di ripristinare il raggiungimento di Tarvisio sia per il traffico merci sia per quello legato alle persone. Tutti questi interventi, insieme all’adeguamento tecnologico delle rotaie, permetteranno di incrementare il numero dei treni che passano sulla rete; ciò sarà possibile mettendo in atto sei consecutivi interventi, di cui i primi due prevedono una spesa di 128 milioni di euro, già finanziata, mentre per quelli rimanenti serviranno altri 150 milioni. Per tutte queste opere è già stata sviluppata la progettazione fino al livello definitivo. Dal momento che questi interventi sono tra di loro interconnessi, se lo stato stanziasse intanto 36 milioni per la seconda tranche, potremmo avviare le opere anche per la prima parte“.

I passaggi a livello.

Una fase dell’incontro svoltosi a Roma al Ministero delle Infrastrutture

Sempre in campo ferroviario, la Regione ha messo in evidenza alcune criticità legate ai passaggi a livello e la loro interferenza lungo alcune strade statali “come, ad esempio, quello presente sulla Pontebbana a Sacile, sul quale da tempo stiamo chiedendo una soluzione per rendere il traffico più scorrevole. Inoltre, ci siamo soffermati sul miglioramento e ripristino dei collegamenti di lunga percorrenza e alta velocità, attualmente limitati a causa dei lavori sulle linee. È stata poi condivisa la progettualità riguardante la modifica del raccordo ferroviario di Porto Nogaro, per eliminare la parte di tracciato che attualmente si snoda in parte nell’abitato, risultando non efficiente e sicuro in prospettiva di potenziamento della linea”.

Infine, l’incontro è servito anche per mettere in luce alcuni aspetti legati alle motorizzazioni civili del Friuli Venezia Giulia. “In particolare – ha detto Amirante – ci siamo soffermati sull’opportunità di acquisire e riaprire il centro collaudi di Codroipo, alla luce anche delle nuove normative che stanno trasferendo alle Regioni nuove e maggiori competenze. Inoltre le interlocuzioni con il ministero continueranno ad andare avanti per migliorare e rendere sempre più efficiente l’accesso al portale dell’automobilista“.